È di quattro morti il bilancio di scontri fra gruppi rivali curdi a
Diyarbakir, nel sud-est della Turchia.
Il capo di
un'associazione curda islamista è stato ucciso da colpi di
arma da fuoco mentre lasciava il suo ufficio nel distretto di
Sehitlik. Dopo l'attacco, si è scatenata una sparatoria
davanti alla sede dell'associaizone e altre tre persone hanno
perso la vita.
Aytac Baran era a capo dell'associazione Yeni Ihya Der,
legata al partito islamista curdo Huda-Par, che ha sostituito
il disciolto gruppo Hezbollah (come quello libanese), di fede
sunnita.Gli scontri tra curdi islamisti e curdi comunisti del Pkk
sono frequenti nel sud-est della Turchia. Il nuovo attacco è
avvenuto due giorni dopo le elezioni politiche che hanno visto
il partito filo-curdo Hdp entrare per la prima volta in
Parlamento.
Intanto ad Ankara sono cominciate le consultazioni per la formazione del nuovo governo. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha assegnato l'incarico al premier uscente e leader del maggior partito Ahmet Davutoglu, due giorni dopo il rovescio
subito alle elezioni politiche, che hanno tolto all'Akp la maggioranza assoluta dei seggi.
Al governo da 13 anni, il Partito della giustizia dello sviluppo
(Akp) è primo ma ha ottenuto solo
il 40,8% alle elezioni di domenica e 258 dei 550 seggi in palio, in forte calo rispetto alle legislative 2011, nelle quali aveva sfiorato quota
50%. Una situazione inedita, che ha aperto le trattative tra Akp
e agli altri tre partiti presenti in Parlamento per la formazione
di un esecutivo di coalizione.
Se i negoziati falliranno, dopo 45
giorni Erdogan potrà indire elezioni anticipate.Il
presidente ha invitato i partiti a formare un governo di
coalizione, lanciando un appello alla "responsabilità", per
preservare la "stabilità" della Turchia.
I due principali avversari dell'Akp, il Partito repubblicano del
popolo Chp (socialdemocratico) e il Partito di azione
nazionalista Mhp (destra), hanno ottenuto rispettivamente il 25%
e il 16,3%, con 132 e 80 seggi. Grande sorpresa elettorale il
partito curdo Hdp, Partito democratico del popolo, che, con il
suo carismatico leader Selahattin Demirtas, ha sconvolto la scena
politica, ottenendo il 13,1% dei voti e 82 seggi. Tutti e tre i
partiti in campagna elettorale hanno escluso un'alleanza con
l'Akp.
Gli scenari alternativi a una coalizione guidata dall'Akp sono
però del tutto ipotetici. Il presidente del Chp, Kemal
Kilicdaroglu, ha non ha escluso un'alleanza a tre tra i partiti
d'opposizione, ma le chance sono minime. I nazionalisti non
vogliono allearsi con i curdi e chiedono anzi uno stop al
processo di pace con i ribelli armati del Pkk.
Resta l'ipotesi di
un governo di minoranza Akp. "L'eventualità più lontana, inutile
parlarne" ha detto il presidente del partito Mehmet Ali Sahin.
La stampa turca comincia a rilanciare voci di un avvicendamento
alla guida dell'Akp se Davutoglu non riuscirà a formare un
governo. Torna a circolare il nome dell'ex presidente Abdullah
Gül, alternativa moderata a Erdogan, brutalmente allontanato dai
vertici del partito da quest'ultimo dopo il suo arrivo alla
presidenza.