Le autorità turche hanno disposto oggi
l'arresto di altri 47 giornalisti nell'ambito della
repressione che ha fatto seguito al tentato colpo di Stato del 15 luglio.
Ankara accusa l'imam Fethullah Gulen, magnate e ideologo islamico che da anni risiede negli Usa, di essere la mente del fallito golpe.
Gulen ha respinto le accuse e si oppone alla richiesta della Turchia di estradarlo.Gli arrestati lavorano
al quotidiano Zaman, per anni il più letto del Paese, chiuso nel marzo scorso e considerato organo di stampa del movimento di Gulen. Era molto seguito all'estero grazie all'edizione inglese. La procura
ipotizza collegamenti tra gli arrestati e il tentato golpe, ma il
quotidiano era già finito nel mirino del presidente
Recep
Tayyip Erdogan dopo che nel dicembre 2013 aveva pubblicato le
registrazioni relative allo
scandalo tangenti che aveva investito
membri del partito Akp, familiari e imprenditori vicini al
governo.Gli ordini di arresto nei confronti dei 47 giornalisti si
sommano ad
altri 42 provvedimento dello stesso tenore emessi lo
scorso 25 luglio nei confronti di altrettanti giornalisti di
diverse testate ed emittenti televisive. Alcuni sono noti per le loro simpatie di sinistra e non condividono la visione religiosa di Gulen, islamico conservatore.Attualmente sono
oltre 60.000 le persone arrestate, sospese o licenziate nell'ambito del "ripulisti" ordinato dal presidente Erdogan, una stretta di vite criticata dalla Ue.