Bombe sui curdi. Come si può spiegare l'invasione turca in Siria
Perché Ankara ha deciso l’invasione?
La Turchia vuole entrare oltre confine per distruggere le posizioni dei curdi e scongiurare così la formazione di una seconda provincia a maggioranza curda sul confine turco dopo quella irachena. Questo servirà a tenere più sotto controllo anche la minoranza dentro i confini nazionali.
La Turchia controllerà una zona così estesa?
Appare altamente improbabile che la Turchia riuscirà a estendere la sua presenza su tutto il confine. Non potrà penetrare nemmeno troppo in profondità perché a quel punto rischierebbe di trovarsi davanti le truppe del presidente siriano Assad e quelle di Mosca.
Si tratta della prima incursione oltre il confine?
No. La Turchia ha già condotto altre due operazioni in territorio siriano. Scudo dell’Eufrate nel 2016 e Ramoscello d’Ulivo nel 2018. In entrambi i casi l’intervento è stato motivato con necessità di sicurezza nazionale e lotta al terrorismo di matrice curda e jihadista, ma nei fatti si è colpito solo i primi.
L’operazione militare turca finirà per favorire Daesh?
La Turchia è stata più volte accusata di aiutare o coprire movimenti jihadisti all’interno della cosiddetta opposizione siriana e lo stesso sedicente Stato Islamico. Il fatto che ora 2.500 prigionieri del Daesh potrebbero passare dalle mani curde a quelle del governo turco è motivo di preoccupazione.
Che cosa vuole Erdogan spostando i profughi siriani?
Gli effetti principali saranno due: il primo ridurre il peso della crisi migratoria sulle città turche. Il secondo consisterà nel rendere meno numerosa la componente curda oltre confine. Così la minoranza sarà indebolita anche dal punto di vista etnico e demografico con un milione di persone spostate.