Turchia, ancora scontri tra esercito e Pkk
Ancora scontri tra l'esercito turco e il Pkk (Partito curdo dei lavoratori), l'ultimo poco dopo la mezzanotte di ieri nella provincia di Sirnak, nel Sud Est del Paese. Stando a un comunicato diffuso dalle forze armate di Ankara un soldato turco è morto dopo essere stato trasportato presso l'ospedale militare del luogo a seguito delle ferite riportate nello scontro a fuoco. Il giovane aveva appena 21 anni ed era agli ultimissimi giorni di servizio prima del congedo.
Salgono così a 26 le vittime tra le forze di sicurezza di Ankara dall'inizio dei raid aerei dell'aviazione turca contro le postazioni del Pkk in Iraq. Ieri a Silopi, nella stessa provincia di Sirnak, una mina è stata fatta esplodere al passaggio di un blindato dell'esercito. Quattro i militari rimasti uccisi. Senza contare gli attacchi (sempre ieri) al Consolato americano e a una stazione di polizia di Istanbul nel quartiere di a Sultanbeyli. Ancora nella notte hanno perso la vita anche due membri del Pkk nel corso di uno conflitto a fuoco con alcuni clan locali nella provincia orientale turca di Bingol. Secondo la ricostruzione del quotidiano Sabah, gli scontri sarebbero esplosi a seguito del tentativo dei guerriglieri curdi di entrare nel villaggio di Elmali, protetto dalle guardie dei clan. Altri due membri del Pkk sono stati arrestati dalla gendarmeria. Uno di loro, ferito durante gli spari, si trova ora nell'ospedale locale.
L'Unione Europea oggi ha condannato duramente le crescenti violenze nel Paese: "L'escalation è preoccupante e chiediamo che si fermino le violenze - ha detto la portavoce della Commissione Ue, Maja Kocijancic nel corso del briefing sulla situazione convocato a Bruxelles - Abbiamo seguito gli attacchi avvenuti in Turchia. Sono deplorevoli. La Commissione Ue presenta il suo cordoglio alle vittime e alle famiglie delle vittime. La Ue condanna ogni atto di terrorismo e esprime la sua solidarietà al governo e alla popolazione turca".
Nel frattempo il ministro degli Esteri iraniano iraniano, Javad Zarif (tra gli attori più importanti dell'accordo sul nucleare recentemente firmato a Vienna), ha rinviato la programmata visita ad Ankara. "C'è stato un cambiamento di programma - si legge nel comunicato diffuso dal ministero che però non fornisce ulteriori spiegazioni". Zarif avrebbe dovuto essere ad Ankara oggi ed è probabile che la decisione sia dovuta all'intensificarsi degli attacchi in Siria il cui regime è sostenuto da Teheran.