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Tunisia. Strage di turisti a Tunisi, 24 morti Tra gli italiani tre vittime e due dispersi

mercoledì 18 marzo 2015

A tarda sera è arrivata purtroppo la conferma: ci sono anche 4 italiani tra le 24 vittime (19 stranieri, 2 tunisini e 3 terroristi) della strage di questa mattina al Museo del Bardo di Tunisi. La Farnesina ha detto che i nostri connazionali feriti sono sei, quasi tutti ricoverati nell'ospedale Charles Nicolle. La Spagna ha confermato 2 vittime, la Polonia 4, la Colombia 2. Le altre vittime straniere sono tedesche, sudafricane, tedesche e giapponesi. I morti tunisini sono un poliziotto e un autista di autobus. La tv di Stato parla anche di 50 feriti. Tre vittime italiane accertate ma il bilancio è incerto. Tre i morti italiani accertati: Francesco Caldara, un pensionato di Novara, e un torinese, Orazio Conte. Due connazionali sono dispersi. Ma il totale delle vittime potrebbe salire a cinque. Il sindaco di Torino, Piero Fassino, stamattina ha spiegato che le vittime accertate sono tre (la terza sarebbe Antonella Sesino), e due i dispersi. Una sesta persona sarebbe ferita in maniera molto gtave e ieri era stata data per morta. Ma si attendono conferme ufficiali. Molti degli italiani coinvolti, tra i quali un gruppo di dipendenti del comune di Torino, erano appena sbarcati da una nave della Costa crociere. Plauso dell'Isis per l'attacco, ma non piena rivendicazione. "L'Italia non si farà intimorire", ha assicurato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L'Italia "è un Paese sicuro che deve essere in allerta nei confronti delle minacce terroristiche, ma non deve sentirsi un Paese in guerra". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Delle quattro "possibili" vittime italiane comunicate dalle autorità tunisine ha aggiunto il ministro, "due non sono vittime ma feriti", ma "ci sono due dispersi". Il blitz. Si è concluso attorno alle 15 il blitz delle forze speciali tunisine che ha portato alla liberazione di una cinquantina di turisti tenuti in ostaggio dai terroristi nel Museo del Bardo a Tunisi. Un poliziotto e due assalitori sono rimasti uccisi nell'operazione. L'identità dei terroristi è stata resa nota. Si tratta di Jabeur Khachnaoui, originario della città di Kasserine, e Yassine Laâbidi, di Ibn Khaldoun. Il primo era scomparso da tre mesi e aveva chiamato i suoi genitori con una scheda irachena.Il tweet dell'Is L'Is plaude all'attacco a Tunisi con post su Twitter e chiama i tunisini a "seguire i loro fratelli". Lo riferisce a sua volta su Twitter la fondatrice del Site Rita Katz. Testimone: fallito attacco al Parlamento. Secondo il racconto di un agente della sicurezza del Parlamento, due uomini travestiti da soldati e armati di kalashnikov avrebbero cercato di infiltrarsi all'interno dell'Assemblea dei rappresentanti del popolo, il Parlamento tunisino, ma sono stati bloccati dalle guardie della sicurezza. L'attacco è avvenuto mentre in aula era presente per un'audizione il ministro della Giustizia, Mohammed Salah Ben Aissa, nell'ambito delle discussioni per la nuova legge antiterrorismo. Costretti a riparare nel vicino Museo di Bardo, i miliziani hanno avuto diversi scontri a fuoco con le forze di sicurezza.

In quel momento davanti al museo circolavano tre pullman turistici: sembra che uno sia stato centrato dai colpi sparati dai terrosti. A bordo ci sarebbero stati crocieristi, anche italiani. Gli assalitori si sono poi asserragliati nel museo prendendo in ostaggio decine di turisti. I due terroristi, poi uccisi, potrebbero avere avuto il sostegno di 2-3 elementi, che si sarebbero dati alla fuga riuscendo a dileguarsi. Gli edifici del Parlamento e del Museo non sono molto distanti tra loro. Al museo del Bardo, il più antico del mondo arabo e famoso per i suoi mosaici, sono entrati stamani circa 200 visitatori. Al momento della strage ce n'erano un centinaio. Lo scorso anno il Bardo era stata visitato da 250.000 italiani.15 minuti di terrore.  "L'attacco è durato circa 15 minuti" e le telecamere del museo "hanno ripreso tutto" ha detto in un'intervista a Le Parisien il direttore del Museo del Bardo, Taher Ghalia. "I terroristi hanno preso chiaramente di mira i turisti. Erano lì per uccidere, con freddezza", ha aggiunto. Gli italiani in crociera: «Aiuto, sparano». Stamani era attraccata nel porto di Tunisi una nave della Costa Crociere salpata da Savona, la Costa Fascinosa, con a bordo 3.161 passeggeri tra i quali numerosi italiani. Tra loro, almeno 31 dipendenti del Comune di Torino. "Qui stanno sparando a tutti, vi prego aiutateci", ha raccontato in diretta alle agenzie una delle turiste italiane: "Eravamo una comitiva di una cinquantina di persone. Qui nella stanza siamo in sei italiani, di là nello stanzone sono molti di più. Due persone sono morte. Altre tre sono rimaste ferite". "È arrivata la polizia, sentiamo il suono delle ambulanze", ha poi detto con la voce rotta dal pianto. Anche la Msc Crociere ha confermato che la sua nave MSC Splendida ha fatto sosta nel porto di La Goulette, a Tunisi, e che alcuni suoi ospiti hanno partecipato a escursioni a terra, tra cui quelle al Bardo. Entrambe le compagnie hanno fatto rientrare i tour organizzati e richiamato a bordo i passeggeri. E sono in costante contatto con le autorità. Il premier tunisino: nessuna pietà. "La guerra al terrorismo sarà lunga" e noi "siamo pronti e in grado di difendere la nostra Nazione". "Non avremo nessuna pietà verso chi minaccia il Paese". Lo ha detto il premier tunisino Habib Essid, al termine della riunione dell'unità di crisi del governo incaricata di monitorare la situazione della sicurezza nel Paese. "Il popolo tunisino deve capire che siamo in guerra contro il terrorismo, contro una minoranza selvaggia. Questa guerra non ci spaventa: lotteremo senza pietà». La Tunisia sembrava avviata sulla strada della normalità democratica dopo le elezioni presidenziali e politiche. Essib ha ricordato che le operazioni antiterrorismo hanno portato da inizio febbraio all'arresto di circa 400 presunti terroristi. La strage potrebbe dar ragione a quanti in questi mesi hanno sottolineato il pericolo di un contagio della vicina crisi libica. Con un confine di 500 chilometri di deserto, gli estremisti legati allo Stato islamico non avrebbero grandi problemi a portare il jihad in Tunisia. Da non sottovalutare la pista "interna": dalla Tunisia sono partiti 3mila combattenti per la Siria e l'Iraq, e diverse centinaia sono anche rientrati. Le immagini su Twitter. Alcuni turisti presenti al Bardo hanno inviato via Twitter fotografie che testimoniano in diretta l'accaduto: ci sono anche bambini. Alcune immagini potrebbero ritrarre addirittura i sequestratori.