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Il discorso. Trump promette «la più grande deportazione della storia»

Redazione Esteri venerdì 19 luglio 2024

Trump alla covention repubblicana di Milwaukee

C’era attesa per il discorso con cui Donald Trump ha accettato la nomination del partito repubblicano nella corsa per tornare a essere il presidente degli Stati Uniti. Più che per il discorso in sé (tenuto quando in Italia erano la 4), la curiosità riguardava il tono che avrebbe dato al suo intervento. E il tycoon ha parlato come se il successo alle prossime presidenziali fosse scontato. Sul palco di Milwaukee, con sullo sfondo una rappresentazione della Casa Bianca, Trump che ha definito quella del prossimo novembre «una vittoria incredibile», ha rivendicato il ruolo di salvatore della democrazia e ha garantito che riporterà la pace nel mondo «con un colpo di telefono».

Inevitabili i riferimenti all’attentato di sabato scorso. Sono salvo perché «avevo Dio dalla mia parte», ha detto il candidato repubblicano rendendo omaggio al vigile del fuoco rimasto ucciso durante il comizio del 13 luglio in Pennsylvania. In particolare, Trump ha chiesto un momento di silenzio mostrando un casco e una giacca da pompiere appartenuti alla vittima.
Per farsi introdurre alla convention, Trump ha scelto come primo testimonial l'amico e sostenitore di vecchia data Dana White, amministratore delegato della Ultimate fighting championship (Ufc), l'organizzazione sportiva di arti marziali miste. Una scelta precisa, per un leader che si definisce un combattente e che anche dopo l'attentato ha alzato il pugno in aria gridando "Fight, fight, fight" (Combatti, combatti, combatti), diventato il nuovo slogan del popolo repubblicano. Nel suo intervento, durato oltre un’ora e mezza Trump, che ha nominato Joe Biden solo una volta, ha anche promesso di tagliare le tasse, di estendere le trivellazioni petrolifere e di completare il muro al confine con il Messico: ci sarà la più grande deportazione della storia, ha detto. Siamo in una grave crisi «dell'immigrazione illegale, che si sta verificando proprio mentre siamo seduti qui, in questa bellissima arena - ha sostenuto - È un'invasione massiccia al nostro confine sud che ha diffuso miseria, criminalità, povertà, malattie e distruzione nelle comunità». Poi la promessa: «Metterò fine a ogni singola crisi internazionale che l'attuale amministrazione ha creato, compresa l'orribile guerra con la Russia e l'Ucraina, che non sarebbe mai accaduta se io fossi stato presidente, e la guerra provocata dall'attacco a Israele, che non sarebbe mai accaduta se ci fossi stato io».
Alla convention di Milwuakee, tanti attivisti repubblicani portavano una benda all’orecchio destro, in «segno di solidarietà» con Trump ferito nello stesso punto sabato scorso.