Stati Uniti. Trump prepara la dichiarazione di emergenza per il muro con il Messico
Donald Trump ritorna all'attacco per i fondi sul muro con il Messico (Ansa)
La Casa Bianca sta preparando una bozza delle dichiarazione con cui Donald Trump potrà proclamare lo stato di emergenza lungo il confine meridionale ed ha identificato oltre 7 miliardi di dollari stanziati per altre voci di bilancio che potrebbero essere stornati per la costruzione del Muro. È quanto rivela la "Cnn" che ha avuto accesso ad una serie di documenti riservati.
Da quando è iniziato il braccio di ferro con i democratici per il Muro, che ha portato allo shutdown ormai arrivato al 35esimo giorno, Trump ha più volte affermato di avere l'autorità di aggirare il Congresso ottenendo i fondi che gli vengono rifiutati con la dichiarazione di stato di emergenza. Finora i consiglieri del presidente sono apparsi divisi sulla questione, alla Casa Bianca comunque si starebbero preparando all'evenienza. E dopo lo schiaffo di ieri da parte del Congresso e della leader alla Camera Nancy Pelosi che ha ottenuto il rinvio del discorso sullo stato dell'Unione a dopo lo shutdown, sembra lo abbia reso più determinato ancora a forzare la mano.
"Il numero massiccio di stranieri che entrano illegalmente negli Stati Uniti ogni giorno sono una diretta minaccia alla sicurezza della nostra nazione e costituisce un'emergenza nazionale", si legge nella bozza ottenuta dalla "Cnn" e che sarebbe stata aggiornata la scorsa settimana. "Per questo ora io Donald Trump con l'autorità che mi è stata concessa dalla Costituzione e dalla leggi degli Stati Uniti d'America - conclude - dichiaro che esiste un'emergenza nazionale sul confine meridionale".
Secondo quanto emerge dai documenti, una volta dichiarata l'emergenza nazionale, l'amministrazione potrebbe stornare 681 milioni attualmente stanziati nel bilancio del Tesoro e 200 milioni dei fondi del dipartimento per la Sicurezza Interna. Ma il grosso dei soldi arriverebbe dal Pentagono - 6,6 miliardi di dollari, 3 ora stanziati per costruzioni militari e 3,6 per attività civili - ed anche la responsabilità della costruzione effettiva del muro sarebbe affidata al Corpo del Genio dell'Esercito.
Ieri Trump, dopo che la Casa Bianca ha detto no a iniziative legislative a breve termine per tornare a finanziare il governo e così mettere fine allo shutdown, si è detto di nuovo pronto a ricorrere "alle alternative che ho a disposizione". "Molti vogliono che io lo faccia, lo vogliono i militari, questa è un'invasione virtuale del nostro Paese", ha detto.
Intanto, gli Stati Uniti rispediranno oggi in Messico il primo gruppo di richiedenti asilo non messicani in attesa che le loro domande vengano valutate. Lo riporta il "Guardian", citando un funzionario del governo messicano che preferisce rimanere anonimo. Lo scorso 20 dicembre, l'amministrazione di Donald Trump ha annunciato l'intenzione di rimandare indietro coloro che attraversano la frontiera Usa con il Messico anche se non sono messicani. Nei tribunali Usa per l'immigrazione sono già 800.000 le richieste d'asilo pendenti e il processo potrebbe richiedere mesi, se non anni. Come il Messico gestirà questi profughi in attesa di risposta dagli Usa non è ancora stato reso noto.