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Verso la Casa Bianca. Il Trump “blindato” si getta anche sulle criptovalute

Angela Napoletano giovedì 22 agosto 2024

Donald Trump al comizio in North Carolina

Donald Trump vola al confine del Messico, affronta il suo primo comizio blindato e annuncia su Truth l'imminente lancio di una piattaforma di criptovaluta, presentandola come alternativa a banche e istituzioni finanziarie. "Per troppo tempo, l'americano medio è stato schiacciato dalle grandi banche e dalle élite finanziarie. È tempo di prendere posizione, insieme", ha scritto sul suo social. Il tycoon non ha fornito dettagli sul contenuto esatto del progetto, chiamato 'The DeFiant Ones'. Il suo post mostra l'immagine ormai iconica dell'ex presidente, con il pugno chiuso, pochi istanti dopo un tentativo di assassinio il mese scorso durante un raduno in Pennsylvania.

Due dei suoi figli, Eric e Donald Jr, che guidano la holding familiare Trump Organization, hanno descritto il progetto nelle ultime settimane come "immobiliare digitale". Ciò potrebbe riferirsi allo scambio di asset nei mondi virtuali del metaverso o a un metodo per rendere disponibili asset del mondo reale per essere acquistati e venduti in token simili a bitcoin.

Durante la sua presidenza, Trump aveva definito le criptovalute una truffa, ma da allora ha cambiato radicalmente posizione, presentandosi come un "presidente pro-bitcoin" se eletto a novembre. Così facendo, si oppone all'amministrazione Biden, che è vista come una sostenitrice della regolamentazione del settore. Ma la rivale di Trump alla Casa Bianca, Kamala Harris, che è anche vicepresidente di Biden, ha posizioni più aperte verso le criptovalute.

Il candidato repubblicano alla Casa Bianca le sta quindi provando tutte pur di riguadagnare il consenso eroso da quando la democratica Kamala Harris è entrata in scena. Mentre questa, ieri, chiudeva a Chicago la convention che ha ufficializzato la sua nomination, il tycoon ha utilizzato il suo social network, Truth, per fare le pulci (in diretta) al suo discorso. Poi ha preso un volo per andare in Arizona a visitare nuovamente le comunità al confine con il Messico.

«Incontrerò le vittime e i familiari delle persone attaccate e uccise dagli irregolari», ha lui stesso annunciato parlando degli immigrati come di «alieni». L’occasione vale a riportare al centro del dibattito il nodo degli arrivi senza visto dal Sudamerica, terreno su cui la vicepresidente è piuttosto debole. Non a caso, all’inizio del mese, aveva fatto tappa a Glendale anche JD Vance, l’uomo che ha scelto per fargli da vice. È dall’Arizona, inoltre, che dovrebbe arrivare, domani, la conferma dell’uscita di scena di Robert F. Kennedy Junior, candidato indipendente alle presidenziali, costretto a ritirarsi per mancanza di fondi e scarso consenso. È probabile che questi annunci, contestualmente, il suo appoggio a Trump con cui starebbe negoziando un ruolo di governo in caso di vittoria.

Non è chiaro quanto il leader repubblicano possa guadagnare dalla rinuncia di Kennedy ma, fanno notare gli addetti ai lavori, anche piccole percentuali potrebbero tornargli utili in caso di testa a testa con i democratici. Intanto, ieri, ha tenuto in North Carolina il primo comizio all’esterno dopo l’attentato di luglio. La sua postazione era protetta da un vetro antiproiettile da cui, tuttavia, si è ripetutamente allontanato.

Tra gli ultimi dei suoi attacchi a sinistra ce n’è uno contro Tim Walz, il vice di Harris. «Questo tipo è completamente inconsistente – ha tuonato – non dovrebbe avere nessun accesso alla presidenza». Parlando poi della Harris ha insinuato che questa abbia incontrato Vladimir Putin tre giorni prima dell’invasione dell’Ucraina. A sottolineare l’infondatezza di questa circostanza è stata persino l’emittente “amica” Fox News.