Usa. Trump accusa: «Obama mi ha intercettato prima del voto, è maccartismo»
Il presidente Usa Donald Trump, sotto assedio per i contatti degli esponenti della sua campagna con la Russia, contrattacca accusando il suo predecessore Barack Obama di aver messo sotto controllo i suoi telefoni della Trump Tower prima delle elezioni dell'8 novembre scorso. "Terribile! Ho appena saputo che Obama mi ha intercettato alla Trump Tower appena prima della vittoria. Non ha trovato nulla. Questo è maccartismo!".
Trump ha poi lamentato che Obama "è caduto molto in basso facendo controllare i miei telefoni". "Questo è un nuovo Nixon / Watergate" ha scritto il presidente, definendo il suo predecessore "un cattivo, (o un malato)".
"Scommetto che un buon avvocato farebbe una gran lavoro sul fatto che Obama intercettava i miei telefoni a ottobre, appena prima delle elezioni!". E ancora "È legale per un presidente in carica intercettare una corsa alla presidenza prima del voto? È stato già bocciato da un tribunale. UN NUOVO MINIMO!".
Il sito web Politico scrive che i collaboratori di Obama non hanno ancora risposto alle richieste di commenti. Il sito sottolinea che non è chiaro neppure dove Trump abbia preso le informazioni, di cui non indica la fonte.
Ma giovedì il commentatore radiofonico conservatore Mark Levin aveva sostenuto che Obama avrebbe usato tecniche da "stato di
polizia" per fermare l'avanzata di Trump negli ultimi mesi della campagna elettorale. Una tesi ripresa con grande evidenza al sito
conservatore Breitbart, diretto fino a questa estate dall'attuale consigliere del presidente Steve Bannon. Secondo Breitbart l'amministrazione Obama avrebbe chiesto a giugno al tribunale per la sorveglianza dell'intelligence straniera l'autorizzazione, negata, di monitorare le comunicazioni di Trump e dei suoi consiglieri. A ottobre il governo avrebbe presentato una nuova richiesta al tribunale, relativa a un solo server situato nella Trump Tower, sospettato di collegamenti con una banca russa. Nulla sarebbe
stato trovato, scrive Breitbart.
Era stato il New York Times a scrivere per primo, il 19 gennaio, il giorno prima dell'insediamento di Trump, che l'intelligence Usa aveva intercettato comunicazioni e transazioni finanziarie nell'ambito di un'inchiesta sui legami tra la campagna di Trump e i russi. Ma non ci sono notizie certe di intercettazioni dei telefoni della campagna di Trump.
Il presidente e la sua squadra sono in difficoltà dopo che sono emerse notizie di comunicazioni tra la sua campagna e funzionari dello spionaggio russo nella fase in cui, secondo l'intelligence Usa, Mosca stava tentando di influenzare la corsa alla Casa Bianca in favore del miliardario violando i computer dei democratici.
Il ministro della Giustizia Jeff Sessions lo scorso anno si è incontrato due volte con l'ambasciatore russo, ma nelle audizioni di conferma al Senato ha detto sotto giuramento di non aver comunicato con i russi durante la campagna. Sessions era uno dei collaboratori elettorali più stretti di Trump durante al campagna elettorale. Stamani Trump ha twittato che "Il primo incontro di Jeff Sessions con l'Amb russo è stato organizzato dall'amministrazione Obama in un programma educativo per 100 Amb....". E ha aggiunto "Appena uscita: lo stesso ambasciatore russo che ha incontrato Jeff Sessions ha visitato la Casa Bianca di Obama 22 volte, e 4 volte solo lo scorso anno".
I contatti con l'ambasciatore Sergei Kislyak per discutere della sanzioni imposte da Obama su Mosca per le interferenze nella campagna elettorale sono già costate la poltrona al consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, Michael Flynn.
Le accuse di Trump arrivano mentre i suoi collaboratori stanno tentando di reagire alla valanga di indiscrezioni sulle indagini in corso non solo sulle interferenze russe nella campagna 2016 per la Casa Bianca, ma anche sui potenziali legami tra la campagna del miliardario e il Cremlino. Trump ha negato contatti regolari, la la vicenda ha dato vita a una una serie di indagini del Congresso e alla richiesta di nominare un procuratore speciale.