Afghanistan. Trucidati dai taleban oltre 150 soldati afghani
Il giorno dopo l'attacco alla base militare di Mazar-i-Sharif dove i taleban hanno ucciso almeno 100 soldati afghani (Ansa)
A conferma che dopo 16 anni, miliardi di dollari ed euro spesi dai contingenti alternatisi in tutto questo tempo, senza dimenticare le centinaia vittime, l’Afghanistan resta ancora un enorme cimitero gestito dai taleban e dai loro alleati, è arrivata nella serata di venerdì 21 aprile la notizia che «almeno 50 soldati» di Kabul sono stati uccisi dai miliziani «nella loro base vicino la città settentrionale di Mazar-i-Sharif».
A poche ora di distanza il bilancio delle vittime dello stesso attacco avvenuto venerdì 21 aprile si aggrava: si parla di almeno 150 morti e una sessantina di feriti stando a quanto riportato dal ministero della difesa. L'altra sera da Washington era invece subito arrivata la prima conferma di almeno 50 vittime.
La ricostruzione della dinamica
L’attacco è durato diverse ore. Il generale Usa John Nicholson, comandante della missione Nato “Resolute Support” (di cui l’Italia è il secondo Paese per numero di soldati, oltre 1.000 su un totale di oltre 13.000) ha riferito che i soldati sono stati «attaccati durante la preghiera in una moschea ed altri mentre erano a cena» e facevano parte del 209esimo Corpo dell’esercito afghano.
Il portavoce dell’esercito afghano, il generale Dawlat Waziri ha riferito che l’attacco è stato effettuato da uomini che indossavano uniformi dell’esercito afghano, arrivati a bordo di veicoli militari con documenti apparentemente ufficiali. I talebani hanno quindi sfondato il cancello di ingresso della base sparando un razzo. Ed una volta all'interno hanno prima attaccato la moschea, dove molti militari erano riuniti per la preghiera del venerdì e poi si sono spostati verso la mensa: «In totale erano 10 gli assalitori. Sette sono stati uccisi, due si sono fatti saltare in aria ed uno è stato catturato».
Alcune ore dopo i talebani hanno rivendicato l'attacco affermando di aver ucciso e ferito 500 militari, sostenendo che quattro dei componenti del commando erano soldati afghani che avevano servito della base e quindi avevano potuto usare le loro conoscenze per pianificare l'attacco.
I precedenti attacchi contro i soldati afghani
Il precedente grande attacco contro le forze di Kabul risale ai primi di marzo e fu un’azione coordinata durato ore contro il principale ospedale militare nella capitale. Ufficialmente si contarono 50 vittime ma diverse fonti hanno parlato di oltre il doppio. In quel caso l’operazione venne rivendicata dal gruppo Khorasan, il braccio locale del Daesh.