Nei combattimenti in corso a Gaza finora 260 palestinesi sono stati uccisi E 2.000 sono rimasti feriti. Questo l'aggiornamento giunto da fonti mediche locali. Ucciso anche un soldato israeliano a Gaza. Dall'inizio dell'offensiva di terra, giovedì sera, sono morti 20 palestinesi tra cui un neonato di 4 mesi.
Gaza, iniziata l'offensiva di terraLa svolta più temuta è arrivata nella tarda serata di giovedì. Compressa nella decisione del premier israeliano Benjamin Netanyahu: via all’operazione di terra nella Striscia di Gaza. L’invasione più volte minacciata dalle autorità ebraiche si è concretizzata nel giro di poche ore: i soldati di Tsahal hanno ricevuto l’ordine di entrare in azione nell’enclave palestinese. E lo hanno fatto.«Una nuova fase dell’operazione Confine protettivo è cominciata», ha detto un portavoce militare. Obiettivo: «Non quello di rovesciare Hamas», ha puntualizzato, ma «distruggere i tunnel che consentono ai «terroristi» di infiltrarsi in Israele e portare attacchi.Proprio attraverso uno di quei tunnel un commando di Hamas aveva cercato, in giornata, di infiltrarsi nel territorio israeliano, nel Neghev. E proprio per rispondere a quella provocazione, erano ripresi i raid su Gaza dopo cinque ore di «tregua umanitaria», concordata tra il gruppo islamico e Israele su richiesta dell’Onu, per far passare beni di prima necessità, cibo e medicinali. Cinque ore in cui i gazawi hanno potuto “respirare”. Poi, il peggio.Dal Cairo, dove erano in corso concitate trattative per un cessate il fuoco, sono arrivati a Gerusalemme venti cattivi. La strategia confusa e dilatoria del gruppo Hamas, intento ad alzare la posta per il suo sì a una tregua politica, hanno portato il governo israeliano alla decisione di chiudere. «L’operazione di terra avviene dopo ripetute offerte respinte per far raffreddare la situazione», ha spiegato in serata il portavoce militare israeliano. Solo l’ultimo passo di un’escalation che, poche ore prima, aveva causato un’altra strage di bimbi.Dopo aver colpito quattro minori che giocavano a pallone mercoledì scorso sulla spiaggia, altri tre bimbi, tutti appartenenti alla stessa famiglia, sono rimasti uccisi nel pomeriggio in un raid israeliano che ha colpito il quartiere di Sabra nella capitale della Striscia. Mentre una piccola ha perso la vita in un raid su Khan Yunis. Salgono a così 237 i morti a Gaza dall’inizio dell’operazione lanciata l’otto luglio scorso da Israele, che finora conta una sola vittima. I missili lanciati dalla Striscia di Gaza, vengono infatti quasi sempre neutralizzati dal sistema di intercettazione e distruzione Iron Dome, entrato in funzione anche ieri, ad Ahskelon, Tel Aviv e in altre località Il presidente uscente Simon Peres si è detto «profondamente dispiaciuto» per i quattro bambini colpiti sulla spiaggia. «Penso che l’aviazione metta la massima attenzione nel non colpire i bambini – ha detto Peres –. Sfortunatamente i palestinesi non li tengono lontani dalle zone pericolose». Secondo giornalisti presenti sul luogo dell’esplosione, però, l’aviazione israeliana non solo aveva visto gli obiettivi, ma è tornata anche a distanza di pochi minuti per colpire di nuovo. Quella in corso, comunque, è e resta una guerra drammaticamente scorretta, come dimostrato dall’agenzia Onu per i profughi palestinesi, l’Unrwa, che ha trovato ieri 20 missili nascosti in una delle sue scuole a Gaza.
(Susan Dabbous)