Giappone. L'ultima spiaggia: Tokyo lancia un'app per "spingere" i matrimoni
A Tokyo è record di single
Le regole sono ferree. Ogni utente dovrà dimostrare di essere single attraverso documenti ufficiali. Gli aspiranti iscritti dovranno fornire un certificato di reddito e inserire 15 elementi che servano a tracciare un loro ritratto, dall’altezza al livello di istruzione per finire all’occupazione svolta. Per la registrazione sarà obbligatorio un colloquio con gli operatori dell’app. E, infine, agli utenti verrà richiesto di firmare una dichiarazione con la quale confermino che stanno utilizzando l’app per trovare un coniuge e non una relazione occasionale. Ci “penserà” poi l’intelligenza artificiale a incrociare gli utenti e avviarli – nelle intenzioni dei promotori - al matrimonio.
È l’ultima (disperata?) trovata del governo metropolitano di Tokyo: un’app di appuntamenti, operativa per la fine dell'anno, finalizzata a strappare dalla solitudine i cittadini della metropoli giapponese e “condurli” alle nozze. Perché il Giappone – come molte delle società "mature" asiatiche, dalla Corea del Sud alla Cina – si trova a fronteggiare la depressione demografica, quel fenomeno che minaccia di compromettere l’equilibrio sociale, anagrifico ed economico della nazione. Non solo: in gioco – come ha sottolineato più volte il premier nipponico Fumio Kishida – c’è in gioco la sopravvivenza del Giappone stesso.
I dati catturano la gravità della situazione. La nazione di 123,9 milioni di abitanti ha registrato lo scorso anno soltanto 727.277. Il tasso di fertilità – definito come il numero totale di nascite che una donna ha nel corso della sua vita – continua a franare, scendendo da 1,26 a 1,20. Nel 2023, secondo il Ministero della Sanità, il Paese ha registrato 1,57 milioni di decessi, più del doppio del numero di nascite. Il numero dei matrimoni è diminuito di 30.000 lo scorso anno, quello dei divorzi è aumentato. Un quarto dei giapponesi tra i 20 e i 49 anni sono single. A Tokyo, il tasso di non sposati tra i cinquantenni è il più alto del Paese, pari al 32% per gli uomini e al 24% per le donne.
"Se ci sono molte persone interessate al matrimonio ma che non riescono a trovare un partner, vogliamo fornire un supporto adeguato", ha spiegato un funzionario di Tokyo. "Ci auguriamo che questa app, con la sua associazione con il governo, possa fornire un senso di sicurezza e incoraggiare coloro che hanno esitato a utilizzare le app tradizionali a fare il primo passo nella ricerca di un partner." Come misura di serietà, agli utenti viene chiesto di sostenere un "test dei valori".
Basterà un’app per interrompere almeno parzialmente il trend negativo o quanto meno per rallentare la caduta? Gli analisti non nascondono il loro scetticismo, vedendo nel calo demografico della popolazione giapponese una tendenza strutturale. Se non è l’ultima spiaggia, insomma, le assomiglia molto.