I tifoni in Asia. «Yagi» colpisce più del previsto: già centinaia le vittime
Le persone colpite dall'alluvione aspettano l'arrivo di una barca di salvataggio a Taungoo, nella regione di Bago, in Myanmar
La stagione dei tifoni in Asia, preannunciata come particolarmente difficile quest’anno, sta già presentando un pesante conto di vittime e danni. Si è da poco dissolto Yagi, il più violento finora, transitato sulle regioni costiere cinesi e filippine, su quelle interne di Vietnam, Thailandia e Myanmar.
Sono stati 230 i morti in Vietnam, dove nelle province più colpite si sono registrati, secondo l’agenzia Fides, 183mila ettari di raccolti allagati, 168mila case danneggiate, 100mila famiglie evacuate, 1.900 feriti, mentre sono distrutte anche 550 strutture sanitarie e 805 scuole.
Giorni dopo il suo passaggio, è ancora in corso il ripristino delle linee elettriche e della viabilità, mentre più a ovest, in Myanmar la conta delle vittime finora prossima a quella vietnamita, resta provvisoria dato il numero dei dispersi e i danni estesi e ingenti. Al punto che la giunta al potere ha nei giorni scorsi lanciato un appello alla comunità internazionale per soccorsi urgenti (esclusi o bloccati dai militari in altre occasione di eventi simili). Una situazione, quella dovuta al passaggio di Yagi, che ha aggiunto oltre 300mila sfollati ai tre milioni di birmani già privati di una abitazione e colpiti dalla situazione di nuova povertà e precarietà dovuta al conflitto interno.
Proprio il Myanmar è stato domenica ricordato da papa Francesco che ha assicurato la sua preghiera «per i defunti, per i feriti e gli sfollati”. “Dio sostenga quanti hanno perso i loro cari e la loro casa e benedica quanti stanno portando aiuto”, ha detto ai fedeli dopo la recita dell’Angelus.
Gli abitanti di Taungoo, nella regione birmana di Bago, cercano di mettersi in salvo "navigando" le acque alluvionali sulle camere d'aria - ANSA
Alcuni Paesi e organismi di solidarietà regionali sono in moto per limitare i disagi per le popolazioni più colpite. L'India ha inviato aiuti umanitari per 35 tonnellate di razioni alimentari, abiti e medicinali in Vietnam e dieci tonnellate in Myanmar.
Questo mentre la tempesta tropicale Bebinca, la più forte in tre quarti di secolo e il cui arrivo era stato preceduto dall’evacuazione di oltre 400mila abitanti, ha colpito ieri mattina la costa della metropoli cinese di Shanghai con piogge torrenziali e venti a 150 chilometri orari per poi dirigersi verso l’entroterra. Sradicati migliaia di alberi e abbattuti pali della luce, bloccati strade, ferrovie e aeroporti nella regione ma nessuna vittima segnalata, anche per la coincidenza con le vacanze per il Festival di metà autunno e la chiusura delle scuole.