La magistratura spagnola ha
formalizzato oggi un ordine internazionale di cattura e
detenzione in carcere senza condizionale, per il
genocidio in
Tibet, nei confronti dell'
ex presidente cinese Jiang Zemin,
dell'
ex premier Li Peng e
altri tre ex dirigenti del partito
comunista cinese. Lo si apprende da fonti giudiziarie.Il provvedimento - annunciato a
novembre, ma rispetto al quale il magistrato dell'Audiencia
Nacional di Madrid Ismael Moreno aveva inizialmente preso tempo
- si fonda sulle
accuse di genocidio, tortura e lesa umanità.L'iniziativa prende le mosse dalla
denuncia presentata nel
2006 dal comitato di sostegno al Tibet, dalla Fondazione Casa
del Tibet e dall'Associazione costituita da Thunten Wngchen
Sherpa Sherpa, cittadino di nazionalità spagnola d'origine
tibetana: tutti parti civili nella causa. L'Audiencia Nacional
ha aperto un'inchiesta per genocidio, dichiarandosi competente
di fronte all'impossibilità che i crimini contro l'umanità
fossero investigati dai tribunali cinesi o dalla Corte Penale
Internazionale.Nell'inchiesta si fa riferimento alle violenze -
deportazioni, campagne di aborto e sterilizzazione forzati di
massa, torture di dissidenti - perpetrate contro la popolazione
tibetana
dal 1971, anno in cui il codice penale spagnolo recepì
il reato di genocidio,
al 2005.L'ordine di cattura
potrebbe
restare peraltro lettera morta se, come previsto, questa stessa
settimana il Congresso dei deputati spagnolo approverà la
riforma della giurisdizione universale, proposta dal Partito
Popolare del premier Mariano Rajoy: riforma che dovrebbe portare
all'archiviazione di molte delle inchieste aperte sul fronte
internazionale dalla giustizia spagnola e allontanare i
contraccolpi politico-diplomatici di questi atti.