Stati Uniti. Texas, braccio di ferro con la Corte Suprema sull'aborto
Sta assumendo sempre più i contorni di uno scontro istituzionale quello che vede lo Stato del Texas contro la Corte Suprema di Washington. Ieri il Texas ha deciso che i funzionari pubblici potranno negare le nozze gay in base alla loro fede religiosa, in una sorta di "obiezione di coscienza" alla decisione di venerdì scorso dei 9 giudici di Washington.
Ora è la Corte Suprema, con 5 voti a favore e 4 contrari, a bloccare temporaneamente la chiusura dal primo luglio di almeno dieci strutture (su 19) che praticano gli aborti in Texas. Il blocco degli ambulatori doveva entrare in vigore mercoledì ed era stato deciso dal governo del Texas perché il loro adeguamento agli standard ospedalieri avrebbe comportato "tasse per milioni di dollari" per consentire le interruzioni di gravidanza. La nuova legislazione prevede infatti che le cliniche si dotino di locali, attrezzature e personale equivalenti a quelli delle sale chirurgiche negli ospedali, per tutelare la salute delle donne.La Corte Suprema ha dunque temporaneamente bloccato la decisione di un tribunle d'appello di dare il via libera a due punti della nuova legge sull'aborto (gli altri punti della legge sono già entrati in vigore nel 2013). L'applicazione sarà tenuta in sospeso finché la Corte deciderà di esprimersi sulla loro costituzionalità.