La Francia si risveglia stamani da un incubo durato tre giorni. Il duplice blitz di venerdì sera ha posto fine alla giornata più lunga per la nazione, ma ancora l'operazione non è conclusa. La complice di
Amedy Coulibaly, Hayat Boumedienne, 27 anni, che avrebbe partecipato giovedì all'assassino di una vigilessa e poi al sequestro di ostaggi nel supermarket ebraico di Port de Vincennes, è ancora in fuga.
Cortei in tutta la Francia. Sono almeno 200mila, secondo le stime della polizia, i francesi che hanno partecipato oggi a manifestazioni in tutto il paese per esprimere dolore e sdegno per gli attentati a Parigi, con una mobilitazione che è senza precedenti in numerose città della provincia e che testimonia di un sentimento diffuso e condiviso. A Tolosa sono stati in 80mila a dirigersi lungo l'avenue Jean Jaures verso il monumento dei caduti della Resistenza. A Pau sono stati in
35mila a marciare dietro lo striscione "Nous sommes tous Charlie" portato dai ragazzi dei licei, mentre a Nantes erano più di 30mila, a Nizza in 23mila, a Orleans in 22mila e a Besancon in 20mila. E domani, domenica, un milione di persone sono attese a Parigi per la grande marcia repubblicana.
Massima allerta terrorismo. Anche per questo motivo il governo ha deciso di confermare ancora per il fine settimana il massimo livello di allerta antiterrorismo del piano Vigipirate in tutta la regione di Parigi, l'Ile-de-France. Domenica è prevista la grande marcia antiterrorismo al quale parteciperanno numerosi capi di governo europei, tra cui Merkel, Cameron e Renzi, oltre naturalmente al presidente francese Hollande. Il piano di sicurezza Vigipirate, peraltro, "è confermato nelle prossime settimane", "manteniamo tutte le misure adottate dal primo ministro e stiamo lavorando per proteggere diversi luoghi", come quelli "di culto", ha confermato il ministro dell'Interno francese
Bernard Cazeneuve, al termine della riunione all'Eliseo sulla sicurezza.
Paura e falsi allarmi. Nel clima di paura che si è creato, sono molte le telefonate che arrivano alla gendarmeria per segnalare sospetti e presunte sparatorie. In particolare si è temuto per le sinagoghe. Un allarme è scattato per alcuni colpi di arma da fuoco sparati in prossimità della sinagoga a Jaurès, nella capitale. Poi però si è scoperto che si era trattato solo di alcuni petardi esplosi in zona. Comunque altri cinquecento soldati sono stati dispiegati per garantire la sicurezza nell'area di Parigi. Lo ha annunciato il ministero dell'Interno.
Scherzi stupidi. Un falso allarme anche a Disneyland Paris. A causarlo uno scherzo di una giovane ospite di uno degli hotel, che dalla finestra ha urlato di essere Hayat Boumeddiene, la compagna ancora ricercata del killer di Montrouge Amedy Coulibaly, minacciando di far esplodere l'edificio. La ragazza è stata rapidamente fermata dalla polizia. Comparirà lunedì davanti al tribunale di Meaux, da cui la procura ha fatto sapere che applicherà massima severità al suo caso e a tutti i possibili casi analoghi che dovessero verificarsi in futuro.
La condanna di Hamas. A 72 ore dal massacro islamista di Parigi, Hamas ha condannato l'attacco. In una dichiarazione in francese si legge che Hamas "condanna l'attacco contro la rivista Charlie Hebdo e sottolinea che le divergenze di
opinioni non possono giustificare l'assassinio". Il movimento di resistenza islamico, che controlla la Striscia di Gaza da giugno 2007, ha anche respinto i commenti del premier israeliano Benjamin Netanyahu che ha paragonato la strage di Parigi al lancio di razzi contro Israele: Hamas lo definisce "un tentativo disperato... di collegare il nostro movimento e la resistenza del nostro popolo al terrorismo globale".
I due blitz di venerdì pomeriggio. I blitz sono scattati in contemporanea, pochi minuti prima delle 17. Le forze speciali hanno assaltato la stamperia di
Dammartin e ucciso i due fratelli
Cherif e Said Kouachi, 32 e 34 anni, ritenuti gli autori della strage di
Charlie Hebdo di mercoledì. Nel capannone c'era un dipendente della stamperia, ma i due criminali non lo sapevano perché il 27enne si era nascosto in una stanza, sotto a un cartone.
Cherif Kouachi, in una conversazione telefonica con un giornalista della rete televisiva Bfmt mentre era asserragliato dentro il capannone, ha detto di essere stato finanziato dallo sceicco
Anwar al-Awlaki, uno dei leader di al-Qaeda in Yemen, ucciso da un drone americano nel settembre 2011. L'uomo ha detto di non volere uccidere donne e bambini, ma di essere "il difensore del Profeta".Nello stesso momento in un sobborgo di Parigi, a
Porte de Vincennes, si sono udite cinque forti esplosioni, preludio dell'assalto delle forze speciali, che hanno liberato i circa 16 ostaggi che dalla mattina erano chiusi in un supermercato ebraico. L'uomo che li teneva prigionieri era
Amedy Coubaly, 32 anni, di orgine africana, ritenuto colpevole dell'uccisione, giovedì, di una vigilessa a Montrouge insieme alla sua compagna, la convertita
Hayat Boumedienne, 26 anni. Il killer è stato ucciso, ma purtroppo si ha conferma di 4 ostaggi morti, uccisi dall'uomo nel momento della presa di ostaggi, e di altri 4 feriti gravemente. Anche alcuni agenti sarebbero feriti. La donna, "armata e pericolosa" è fuggita ed è in corso una vasta operazione per rintracciarla.