TERRORISMO. Arrestato un uomo a New York Preparava bombe fai da te
Torna l'incubo terrorismo a New York. La polizia ha arrestato Josè Pimentel, 27 anni, di origine dominicana, ma convertito all'islam, con l'accusa di complotto terrorista e detenzione di esplosivi. È stato capace di costruire i suoi ordigni seguendo le istruzioni pubblicate sui siti jihadisti, usando pezzi disponibili nelle normali ferramenta. Un "cane sciolto", ammiratore di al- Qaeda, ma senza alcun legame con la rete terrorista di Osama Ben Laden. Da tempo gli inquirenti lo tenevano sotto controllo. Ma ieri, quando ha montato per la prima volta i componenti delle sue bombe artigianali a forma di tubo, sono scattate le manette. Il suo arresto è diventato subito una breaking news sulla Cnn e sul New York Times. In serata, è stato lo stesso sindaco di New York, Micheal Bloomberg, in un sgargiante maglione arancione, a convocare le tv per fornire maggiori dettagli sull'operazione.
È stato lui a sottolineare che Josè, malgrado fosse un simpatizzante di al-Qaeda, stava agendo da solo. Ha imparato a come assemblare i componenti per le bombe cliccando su ''Inspire'', un noto sito on-line considerato vicino ad al-Qaeda. Quindi s'è recato a piu' riprese, forse per evitare sospetti, in diversi negozi di 'Home Depot', una nota catena di ferramenta americana. Qui s'è rifornito di tutti i pezzi che gli sarebbero serviti per portare a buon fine il suo disegno criminale. Secondo gli inquirenti, Josè Pimentel, progettava di uccidere soldati americani di ritorno dall'Iraq o dall'Afghanistan, o far esplodere commissariati di polizia, uffici postali o altri edifici pubblici, tra New York e Washington. È la terza volta, negli ultimi tempi, che gli investigatori di New York sventano nuovi attacchi terroristici. Nel settembre 2009, fermarono un cittadino residente in America, ma nato in Afghanistan, Najibullah Zazi, che stava progettando un attacco suicida nella metro di New York. L'anno dopo, nel maggio 2010, toccò a un cittadino americano, ma nato in Pakistan, Faisal Shahzad. Si dichiarò colpevole di aver parcheggiato il suo camioncino pieno di esplosivo addirittura nel centro di Times Square, in un affollatissimo sabato sera. Poi, la bomba non esplose. E alcuni passanti denunciarono alla Polizia la presenza di quel veicolo sospetto.