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Emergenza. Terremoto di magnitudo 7.4 a Taiwan, morti e feriti sotto le macerie

Redazione Esteri mercoledì 3 aprile 2024

Un edificio crollato in seguito al terremoto a Taiwan

Almeno 9 morti e 821 feriti, più 127 dispersi, sono il bilancio provvisorio del forte sisma che stamani ha scosso l'isola di Taiwan. Un terremoto così forte - la magnitudo è stata di 7.4 - non avveniva da un quarto di secolo nell'area. I danni sono ingenti, e restano da quantificare. Alti grattacieli hanno oscillato, in qualche caso si sono piegati sul fianco. Gli standard elevati delle moderne costruzioni antisismiche hanno impedito che il costo umano del disastro fosse maggiore.

Erano le 7.58 ora locale, quanto la terra ha tremato sull'isola al largo delle coste cinesi. L’epicentro è stato individuato a 18 chilometri da Hualien City, circa 150 chilometri dalla capitale Taipei. Successivamente si è registrata una seconda scossa di intensità minore ma sempre elevata, di 6.5, con epicentro in mare a 11 chilometri da Hualien City. In seguito si sono avvertite decine di scosse di assestamento, due delle quali di magnitudo superiore a 6.

Secondo i primi accertamenti, il sisma ha danneggiato 97 edifici la metà dei quali si trova nella contea di Hualien. Quattro sono parzialmente crollati, altri tre sono stati fatti evacuare e in un altro, il palazzo di nove piani chiamato Uranus che si è appoggiato su un lato, proseguono le operazioni di ricerca e salvataggio dei dispersi.

Gravemente danneggiata anche un’autostrada per il crollo di un viadotto. Dei dispersi, 77 sono nei tunnel Jinwen e Daqinqshui sotto le montagne nella contea di Hualien. Due cittadini tedeschi sono bloccati nel tunnel Chongde del parco nazionale Taroko e altre persone viaggiavano su quattro minibus da Hualien verso lo stesso parco in vista del lungo weekend festivo.

Il terremoto ha inoltre provocato l’interruzione della fornitura di energia elettrica, lasciando al buio e al freddo oltre 91mila famiglie.

Le conseguenze del sisma si sono estese anche ai trasporti su rotaia, con la sospensione temporanea di alcuni collegamenti ferroviari nella parte orientale di Taiwan per consentire le attività di verifica delle linee.

Scongiurato il pericolo di uno tsunami, dopo l’allerta emessa dal sistema d’allarme degli Stati Uniti.

Nel clima di generale preoccupazione per le conseguenze del sisma, pesa ancora di più la tensione geopolitica nella regione con la Cina che non riconosce l'indipendenza di Taiwan e continua a rivendicarla come proprio territorio. Stamani il ministero della Difesa di Taipei ha segnalato l'avvistamento attorno all'isola di 30 aerei e 9 navi militari di Pechino.

Le forze armate taiwanesi monitorano la situazione con aerei, navi e sistemi missilistici costieri. Di Taiwan hanno parlato ieri i presidenti cinesi Xi Jinping e statunitense Joe Biden nella telefonata che ha rotto un lungo periodo di silenzio. Biden e Xi sono rimasti a colloquio per oltre un'ora e mezzo. L'ultima volta che avevano parlato direttamente erano stato nel novembre 2023, quando si erano incontrati in California.