Il caso. La Svizzera restituisce alla Nigeria i soldi trafugati dal dittatore Abacha
Il presidente Sani Abacha ade Abuja nel 1997 (Ansa)
La Svizzera restituirà alla Nigeria 321 milioni di dollari sequestrati al figlio del defunto dittatore militare del Paese africano, Sani Abacha. Lo annuncia un comunicato del Consiglio federale (Bundesrat), il governo svizzero. La nota precisa che un accordo tripartito con Nigeria e Banca mondiale è stato firmato ieri a Washington nell'ambito del "Gfar", il Global Forum on Asset Recovery. I beni, "bloccati dapprima in Lussemburgo", erano stati "rimpatriati e confiscati dalla Svizzera nell'ambito di un procedimento della Procura di Ginevra contro Abba Abacha", ricorda fra l'altro il comunicato riferendosi al figlio del dittatore. Il generale è stato accusato di aver trafugato 5 miliardi di dollari, sottolinea l'agenzia Ap.
Come noto, il generale Abacha era stato presidente della Nigeria dal novembre 1993 al giugno 1998 in seguito a un colpo di Stato che aveva fatto sprofondare in Paese in un periodo nero: il suo mandato è passato alla storia per violazioni dei diritti umani, corruzione diffusa e aumento della criminalità. Abacha morì in circostanze misteriose quando era ancora in carica: ufficialmente per un infarto, ma venne trovato morto dopo essersi appartato con due prostitute. Dopo le elezioni democratiche, in Nigeria salì al potere il presidente Olusegun Obasanjo.