Strage di Stoccolma. Confessa l'attentatore: ho ricevuto l'ordine dal Daesh
Il presunto autore dell'attentato di Stoccolma, un 39enne uzbeko la cui richiesta di asilo era stata respinta, avrebbe confessato la propria responsabilità e avrebbe detto di appartenere al Daesh. "Ho investito degli infedeli", avrebbe dichiarato l'uomo sostenendo di aver ricevuto ordini diretti da membri del gruppo jihadista in Siria e invocando la fine dei bombardamenti nel Paese in guerra, secondo quanto ha riferito il giornale svedese Aftonbladet senza citare fonti. Questa testata, così come Expressen, ha identificato l'uomo come Rakhmat Akilov.
Le autorità hanno confermato solo che il sospettato era arrivato in Svezia nel 2014, che la sua richiesta di asilo era stata respinta nel 2016 e che da febbraio era ricercato dalla polizia per essere espulso. L'uomo aveva un recapito postale a nord di Stoccolma, ma secondo i tabloid viveva in un sobborgo della zona meridionale insieme con altri uzbeki, in un appartamento dove la polizia ha effettuato perquisizioni e fermato diverse persone sabato. Lì l'uomo ha trascorso le ore precedenti l'attacco, collegando il suo telefono a una rete wireless, secondo quanto riporta Aftonbladet. Secondo l'emittente Svt, delle persone fermate nella zona di Stoccolma in relazione all'attentato, due sono in stato di arresto: il presunto attentatore e un'altra che è stata incriminata ieri.
Nelle strade della capitale svedese e in altre aree del Paese le misure di sicurezza resteranno rafforzate per tutta la settimana.
Secondo i media, fra le 4 persone uccise c'è una bambina. Le autorità sanitarie hanno riferito oggi che 9 persone restano in ospedale, 2 delle quali in gravi condizioni e ricoverate in terapia intensiva.