Il conflitto. «L’Etiopia liberi le 6 suore in cella»
Il primo ministro etiope Abiy Ahmed
«Siamo in costante contatto con suor Abrehhet Cahasai», ha raccontato all’agenzia Fides madre Raffaella Pedrini, Superiora generale delle Orsoline di Gandino, riferendosi a una delle suore dello stesso ordine arrestate martedì scorso, assieme a due diaconi, in Etiopia. «C’è tantissima preoccupazione per la loro sorte. Non abbiamo più notizie – ha continuato la religiosa – e non riusciamo ancora a capire il motivo per cui sono scattati gli arresti».
Abrehet è una delle insegnanti nella scuola materna di Shola situata nella capitale etiope, Addis Abeba. Le Orsoline di Gandino sono soprattutto impegnate in attività di insegnamento e assistenza sanitaria in gran parte del Paese: in alcune zone settentrionali, dove è in corso da oltre un anno il conflitto civile, sono aumentati i rischi. «Nel nord abbiamo tre case, due delle quali a Adigrat e a Wukro nella regione Tigrai – ha precisato Raffaella Pedrini –. Con le nostre consorelle lì non riusciamo più a parlare da molto tempo».
È sempre più complicata la crisi, i ribelli del Fronte per la liberazione del popolo tigrino (Tplf) stanno combattendo contro l’esercito etiope con l’obiettivo di arrivare fino ad Addis Abeba. Gran parte delle ambasciate occidentali hanno consigliato ai loro connazionali di lasciare il territorio al più presto per evitare un’evacuazione dalla capitale in stile Kabul, in Afghanistan. Il primo ministro etiope, Abiy Ahmed, si è recentemente recato al fronte in tenuta militare e ha invitato celebrità locali e comuni cittadini ad unirsi alla battaglia.
«Dobbiamo distruggere il nemico – ha detto Abiy dopo aver riconquistato Lalibela, cittadina patrimonio mondiale dell’Onu –. Il Commando orientale ha saputo assicurarsi la vittoria dopo mezza giornata di combattimenti». Una matrice etnica sta inoltre prendendo il sopravvento rispetto al conflitto, ad Addis Abeba e in altre località del Paese centinaia di civili della comunità tigrina sono state arrestate. Secondo l’Onu e altre agenzie dei diritti umani si stanno commettendo da settimane «crimini di guerra perpetrati da entrambi le parti».
Anche altre milizie come l'Oromo liberation army (Ola) sta avanzando verso Addis Abeba per spodestare il premier etiopie, la guerra civile si è espansa ad altre regioni del territorio come quella Amhara, Oromia, e Afar. Stati Uniti, Unione Europea e Unione Africana stanno cercando di spingere per una risoluzione pacifica da mesi, ma il conflitto sembra destinato a continuare.