Venezuela. Suora affronta la polizia: non sparate lacrimogeni sui manifestanti
La tensione in Venezuela cresce giorno dopo giorno. In tre settimane di proteste, ventisei persone sono state uccise, i feriti sono centinaia. Anche in questo scenario da “anticamera della guerra civile”, si scorgono, però, piccoli segnali di speranza. Ha commosso l’opinione pubblica internazionale il gesto di suor Esperanza, una religiosa 78enne, che, nel pieno della “marcia del silenzio” a Caracas di sabato, si è staccata dal corteo per parlare con la Guardia nazionale.
La suora minuta si è avvicinata agli uomini delle forze di sicurezza senza timore per convincerli a smettere di scagliare lacrimogeni sui manifestanti. “So che dovete obbedire agli ordini. Ma siamo tutti venezuelani”, ha detto l’anziana donna. Le sue parole hanno fatto breccia. Tanto che il video della scena è stato rilanciato sia dal governo del presidente Nicolás Maduro sia dall’opposizione.
Per il primo è un simbolo di unità, per il secondo di resistenza. Suor Esperanza non si ritiene né l’uno né l’altro. “Possiamo avere idee diverse e confrontarci ma senza conflitti, insulti e violenze”, ha spiegato. Un esempio prezioso, in un momento in cui la radicalizzazione sembra prevalere