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Gran Bretagna. Un altro passo verso il suicidio assistito a Jersey

Angela Napoletano, Londra venerdì 24 maggio 2024

La capitale Saint Helier

La legge sul suicidio assistito dell’isola di Jersey, baliato alle dipendenze della Corona britannica, è sempre più vicina. Mercoledì, l’assemblea nazionale dello staterello nel Canale della Manica ha votato a larga maggioranza le mozioni che impegnano il ministro della Salute a mettere a punto un provvedimento che regola il ricorso all’eutanasia per i malati terminali maggiorenni, ancora in grado di intendere e volere, residenti sull’isola da almeno un anno. La legge potrebbe approdare in aula per l’approvazione definitiva entro il 2025 e diventare operativa nel 2027.

L’esito del voto, acclamato dalla maggioranza come una “vittoria della compassione e del buon senso”, è l’esito di un dibattito avviato nel 2021. Jersey si appresta così a diventare il primo territorio britannico ad aprire al suicidio assistito diventando, questa è la denuncia delle associazioni che lo contestano, meta del turismo della morte dei sudditi di Sua Maestà. Intervistato dalla Bbc, Patrick Lynch, referente della Caritas a Jersey, ha puntato il dito contro i membri dell’assemblea che hanno premuto per la svolta eutanasica denunciando: “Il denaro pubblico dovrebbe essere speso per affrontare la povertà e i problemi reali dell’assistenza sanitaria piuttosto che il suicidio assistito”.