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Le tappe del conflitto. Sud Sudan, la cronologia

M.F.K. lunedì 11 luglio 2016

Lotta per l’indipendenzaLa seconda fase dei circa cinquant’anni di guerra civile tra il nord e il sud del Sudan è iniziata con la rivolta armata del 1983. Dopo migliaia di morti e centinaia di migliaia di sfollati, a gennaio 2005 viene firmato l’Accordo di pace con il leader sudanese, Omar el-Bashir. Nel referendum il 99% vota per l’indipendenza sudsudanese che viene proclamata il 9 luglio 2011. Cinque giorni dopo le Nazioni Unite danno il benvenuto alla Repubblica del Sud Sudan, diventato il 193esimo Stato membro.

 

Le elezioni storicheA luglio 2011, si tengono le prime elezioni nel nuovo Sud Sudan. Salva Kiir, membro dell’etnia più numerosa dei dinka, diventa presidente e nomina come suo vice Riek Machar, di etnia nuer. Gli eserciti delle due più grandi popolazioni in Sud Sudan si erano già scontrati negli anni novanta. Nel 2012 riaffiorano le tensioni legate anche al petrolio. Nel luglio 2013, Kiir licenzia l’intero governo, compreso Machar, che puntava alla presidenza.

Scoppia il conflitto Il 15 dicembre 2013, la guardia presidenziale si scontra con i soldati fedeli a Riek Machar, accusato di golpe. Migliaia di civili vengono uccisi in pochi giorni negli scontri tra dinka e nuer nella capitale, Juba. Le violenze si espandono però a tutto il territorio, soprattutto nelle aree petrolifere. Dopo molti negoziati falliti, Kiir rinomina lo scorso febbraio come vice-presidente Machar, ancora in esilio. Machar torna a Juba il 26 aprile per firmare l’accordo di pace. Ma lo scontro continua.