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Persecuzione. Sudan e cristiani, l'Europarlamento condanna

lunedì 13 luglio 2015
Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione di condanna del Sudan per la detenzione dei pastori evangelici Michael Yat e Peter Yein Reith accusati di spionaggio, di blasfemia e di tentativo di sovversione dello Stato, accuse per le quali rischiano la pena di morte o l'ergastolo. Lo rende noto Italians for Darfur, organizzazione per i diritti umani in Sudan che ha lanciato una petizione per chiederne la liberazione e la caduta di tutte le accuse.A sollecitare la risoluzione è stato il capogruppo S&D Gianni Pittella che ha raccolto l'appello di Italians for Darfur. Spiega Antonella Napoli, presidente di Italians for Darfur: "A un anno dalla vicenda di Meriam Ibrahim, la giovane cristiana all'ottavo mese di gravidanza madre di un bambino di 20 mesi condannata a morte per apostasia e poi liberata sull'onda di una mobilitazione internazionale, la vita dei cristiani in Sudan non è affatto migliorata. Il clima è quello di una costante intimidazione". L'udienza dei due pastori evangelici è in calendario martedì 14. Il loro avvocato, Mohaned Mustafa Alnour, era stato arrestato per intralcio alle indagini poco prima dell'udienza e quindi rilasciato. Secondo Napoli, "si è trattato di un chiaro tentativo di intimidazione".