Perseguitati. Pakistan, i vescovi: lo Stato protegga i cristiani
mercoledì 30 marzo 2016
"L'uccisione di
persone innocenti, in particolare donne e bambini, in nome della
religione è inaccettabile. Insieme con i cristiani, molti dei
nostri fratelli musulmani, donne, bambini e famiglie sono state
vittime di questo attacco brutale. Preghiamo per tutte le
vittime di questo attentato e invitiamo il governo a individuare
e consegnare i colpevoli alla giustizia, adottando stringenti
misure per la protezione di tutti i cittadini, tra cui le
minoranze e le comunità vulnerabili": lo dice all'agenzia
Fides il vescovo Joseph Arshad, presidente della
Commissione nazionale "Giustizia e Pace" della Conferenza
episcopale del Pakistan, all'indomani della "strage di Pasqua",
avvenuta a Lahore (LEGGI LA CRONACA)."Pochi giorni fa il governo - ricorda il vescovo - aveva
preso l'iniziativa di dichiarare giorni festivi l'Holi (festa
indù) e la Pasqua (festa cristiana). Per questo i cristiani
stavano tranquillamente affollando il parco dove è avvenuta la
strage" spiega.Suore pachistane alla veglia dopo la strage di Lahore (Lapresse)I vescovi del Pakistan, tramite la Commissione nazionale
Giustizia e Pace, hanno "condannato con forza il tragico attacco
contro persone innocenti", ricordando che "il governo pur
affrontando gli elementi estremisti attraverso operazioni
militari, deve affrontare anche le cause di questa
intolleranza", auspicando "una operazione su larga scala per
eliminare tali elementi che sfidano palesemente lo stato". Fedeli alla Messa di Pasqua a Lahore (Lapresse)Monsignor Arshad osserva "la precarietà di vita sempre più
evidente in Pakistan, per tutti i cittadini" e conclude
indicando la via della preghiera: "Chiediamo al Signore Gesù
Cristo di dare al Pakistan saggezza, tolleranza e pace, e di
concedere alle famiglie delle vittime la grazia a la forza per
sopportare la perdita dei loro cari".L'INTERVISTAPaul Batthi: i terroristi vogliono fermare il Pakistan