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La svolta. Negli Stati Uniti abbattuto un muro: sovvenzioni a una scuola cattolica

Elena Molinari, New York mercoledì 7 giugno 2023

A sorpresa, una commissione scolastica statale statunitense ha approvato di concedere sovvenzioni pubbliche a una scuola cattolica. Si tratta della prima volta che un istituto di stampo religioso viene accettato sotto lo statuto di “charter school”, vale a dire scuola finanziata pubblicamente ma gestita privatamente.

La novità viene dall’Oklahoma, dove la commissione ha detto di sì al piano per creare la scuola virtuale cattolica di Sant'Isidoro di Siviglia, uno sforzo congiunto dell'arcidiocesi di Oklahoma City e della diocesi di Tulsa. Il voto finale è stato di 3 sì contro 2 no.

Lo stesso consiglio ad aprile aveva respinto un primo piano presentato dall’arcidiocesi e dalla diocesi, chiedendo maggiori dettagli, soprattutto sulle modalità di insegnamento per gli studenti disabili. Ora si è detto in maggioranza soddisfatto dei cambiamenti apportati al progetto, e la scuola potrà aprire i battenti (virtuali) a settembre dell’anno prossimo, accogliendo dapprima 500 studenti per arrivare fino a 1.500 nel giro di tre anni.

I membri del consiglio hanno sottolineato ripetutamente che non stavano votando sulla costituzionalità della scuola, ma solo se la domanda soddisfaceva gli standard educativi dello Stato. Non la vede così il procuratore generale dell’Oklahoma, il repubblicano Gentner Drummond, che ha criticato la decisione, temendo che esponga lo Stato a costosi processi. «L’approvazione di qualsiasi scuola religiosa finanziata con fondi pubblici è contraria alla legge dell'Oklahoma e non è nel migliore interesse dei contribuenti», ha affermato.

Il voto innescherà sicuramente una battaglia legale sulla separazione tra Chiesa e Stato che verterà sull’interpretazione della “clausola istitutiva” del primo emendamento della Costituzione Usa, che impedisce al governo di sostenere una particolare religione rispetto ad altre o all’assenza di religione. La scuola non nasconde il fatto che «la religione sarà intessuta in ogni materia, dalla matematica e scienze alla storia e alla letteratura — come spiega Brett Farley, direttore esecutivo della conferenza episcopale dell’Oklahoma —. Il nostro obiettivo è continuare a fare quello che già facciamo nelle scuole cattoliche».

Il gruppo “Americani uniti per la separazione tra Chiesa e Stato” ha già annunciato una causa, ma Farley, l’Arcidiocesi ed altri osservatori cattolici impegnati nell’educazione religiosa negli Stati Uniti sono convinti della solidità del loro caso e sperano che il contenzioso raggiunga la Corte Suprema degli Stati Uniti, portando a un ampliamento delle agevolazioni pubbliche per le istituzioni religiose negli Usa.

Negli ultimi anni, i giudici della Corte Suprema hanno esteso i diritti degli americani di praticare la loro fede con una serie di sentenze, compresi casi che coinvolgono scuole nel Maine e nel Montana.

Nella sentenza del Maine, la corte ha dato ragione a due famiglie cristiane che sostenevano di avere diritto al programma statale di assistenza scolastica che aveva escluso le scuole religiose. I magistrati hanno infatti deciso che il Maine è tenuto a sovvenzionare gli studenti che frequentano scuole religiose se lo fa per le scuole private laiche.

Nel 2020, inoltre, la Corte ha approvato i crediti d'imposta scolastici del Montana per gli studenti per gli studenti di istituti religiosi. E nel 2017 in un caso del Missouri il tribunale costituzionale Usa ha stabilito che alle entità religiose non può essere categoricamente negato il denaro pubblico.

La scuola virtuale cattolica di Sant'Isidoro di Siviglia offrirà solo apprendimento virtuale: una scelta fatta dalle due diocesi per contenere le tasse scolastiche e rendere la scuola accessibile alle famiglie rurali dello Stato che cerca di servire. Costerà ai contribuenti circa 25 milioni di dollari nei primi cinque anni di attività.