Dopo tre ore di lotta estenunanti i vigili
del fuoco russi sono riusciti a spegnere le fiamme che hanno avvolto
la torre del campanile del monastero di Novodevichy a Mosca,
dichiarato patrimonio mondiale dell'Unesco e una delle attrazioni
turistiche più note della capitale russa. Lo riferisce la rete
Russia Today specificando che l'incendio, che nonn avrebbe causato
gravi danni, si è diffuso sulle impalcature che avvolgono la torre,
usate per i lavori di restauro del campanile del monastero del XVI
secolo. L'incendio è divampato alle 22,41 locali (le 20,41 in
Italia) e i pompieri sono intervenuti dopo soli 4 minuti Le fiamme
hanno anche consumato una parte delle imponenti mura di mattoni rossi
del convento, che si trova a sud-ovest di Mosca lungo il fiume
Moscova, nei pressi del Cremlino. I lavori di restauro erano iniziati
lo scorso settembre e la fine era prevista ad agosto. Novodevichy è un monastero
femminile, risalente al XVI secolo. Secondo la tv Primo Canale,
al suo interno vi erano 26 suore al momento dell'incidente,
compresa la badessa, ma la loro incolumità non è mai stata a
rischio. Le fiamme hanno interessato circa 300 metri quadri di
superficie e ai soccorsi hanno partecipato oltre 100 uomini e
30 mezzi. "Al momento è molto difficile valutare i danni - ha
spiegato il vice ministro della Cultura, Gregory Perumov - a
quanto dicono i vigili del fuori è bruciati solo il legno.
Credo non ci siano danni gravi, in ogni caso l'edificio è
stato messo in sicurezza". Il vice ministro ha anche avvertito
che è troppo presto per indicare le cause dell'incidente, che
verranno verificate dagli esperti del ministero delle
Emergenze. Il direttore della ditta incaricata del restauro ha
escluso che le fiamme siano legate ai lavoro in corso, in
quanto gli operai erano andati via già dalla tarda mattinata
di ieri spegnendo - a suo dire - tutte le attrezzature
elettriche. Novodevichy è uno dei simboli di Mosca e dei
luoghi più visitati dai turisti anche per il celebre cimitero
che sorge a fianco al monastero, dove riposano tra gli altri,
gli scrittori Nikolai Gogol e Anton Chekov; il leader
dell'Unione Sovietica Nikita Krusciov e il presidente russo
Boris Eltsin.