Spagna. Sanchez convoca le elezioni anticipate il 23 luglio
Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha sciolto il parlamento e ha convocato le elezioni anticipate il 23 luglio dopo la sconfitta del suo partito socialista e degli alleati di governo alle amministrative di ieri. A sei mesi dalle elezioni nazionali in Spagna la sinistra arretra e non convince.
In alcune delle principali città spagnole la destra ha ottenuto vittorie di alto peso specifico. Oltre che nel tradizionale feudo conservatore di Madrid, il Partito Popolare (Pp) e Vox hanno ottenuto la maggioranza a Valencia e Siviglia, due grandi comuni controllati nell’ultima legislatura da formazioni progressiste. Un dato è particolarmente significativo: per la prima volta i Popolari hanno conquistato tutti capoluoghi di provincia dell’Andalusia, una delle regioni più popolose di Spagna (che quindi manda molti deputati al Parlamento) e che per decenni era stata un feudo inespugnabile del Partito socialista.
A Barcellona la sindaca di sinistra uscente Ada Colau è stata sconfitta da Xavier Trias, già primo cittadino tra il 2011 e il 2015 e candidato degli indipendentisti di Junts per Catalunya.
Alle ultime elezioni locali, tenutesi nel 2019, il Partito Socialista (Psoe) fu nel complesso la prima forza, con un vantaggio di circa 1,6 milioni di voti rispetto al Partito Popolare: il margine di vantaggio è stato invece completamente sgretolato dai secondi, che ora è invece prima forza con quasi 800.000 voti di vantaggio.
“Grande risultato per Partito Popolare e Vox alle amministrative in Spagna – commenta il vicepremier Matteo Salvini – Complimenti a loro! Il centrodestra unito vince, in Italia e nel resto d’Europa”.