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Southport. «L'ultradestra dietro gli scontri alla veglia per le bimbe uccise»

Angela Napoletano, Londra mercoledì 31 luglio 2024

Gli scontri sono avvenuti a pochi isolati di distanza dal luogo della veglia

C’è l’ultradestra britannica dietro i violenti scontri scoppiati martedì sera a Southport, a nord-ovest dell’Inghilterra, alla veglia per le piccole

Alice, Bebe ed Elsie, di nove, sei e sette anni, uccise da un uomo che, lunedì, armato di coltello, ha fatto irruzione in un centro estivo per bambini, the Hart

, colpendo a caso chi trovava. Nella sala, in quel momento, c’erano 25 minori di età compresa tra tre e sei anni che partecipavano a un laboratorio di danza ispirato alle canzoni di Taylor Swift. Cinque di questi sono feriti ancora ricoverati in ospedali in condizioni critiche.


La comunità locale, sconvolta dall’orrore della mattanza, aveva organizzato ieri sera, nella piazza antistante il museo The Atkinson, un momento di raccoglimento in memoria delle vittime. Mentre migliaia di persone si stingevano al dolore delle famiglie in lutto, affidando a fiori, candele, palloncini e cartoline la propria vicinanza, a pochi isolati più a est, nel parcheggio della moschea in St Luke’s Road, andava in scena una violenta guerriglia urbana.


Perché proprio lì?

Non ci sono dettagli sull’identità dell’uomo (tantomeno sul movente) che ha fatto sprofondare nel terrore una tranquilla località balneare a nord di Liverpool

. La Merseyside Police si è limitata solo a spiegare che si tratta di un ragazzo di 17 anni residente a Banks, nel Lancashire, ma nato a Cardiff al momento in custodia per omicidio e tentato omicidio. Il caso, è stato chiarito sin dall’inizio, non ha nulla a che fare il terrorismo.

Il dettaglio che ha innescato la violenza riguarda l’origine ruandese della famiglia dell’omicida che, secondo le congetture circolate sui social network, sarebbe di fede islamica. Speculazioni deboli considerato che il Ruanda è un Paese a maggioranza cristiana

. Lanci di pietre e bottiglie incendiarie contro l’edificio hanno costretto le autorità a intervenire. La tensione ha raggiunto l’apice quando una camionetta della polizia è stata data alle fiamme. Il bilancio della rivolta infine dispersa conta una cinquantina di poliziotti feriti di cui otto in modo serio con fratture o lesioni al volto.


La comandante della Merseyside Police, Serena Kennedy, e uno dei suoi vice, Alex Goss, hanno bollato l’accaduto come «nauseante» denunciando la strumentalizzazione della strage ordita per mezzo delle “fake news” diffuse da siti, media o influencer di estrema destra.

È «presumibile», hanno sottolineato le autorità, che dietro la sommossa ci sia la English Defence League, l’associazione far-right che fa riferimento a Stephen Yaxley-Lennon, alias Tommy Robinson, arrestato due giorni fa in Kent per terrorismo

. A gettare sale sulla ferita aperta dalla tragedia nella pancia del Paese ci si è messo Nigel Farage, l’ultrà della Brexit entrato in parlamento alle scorse elezioni, che insistendo sulla possibile matrice terroristica della mattanza al centro estivo ha insinuato: «Mi chiedo se la verità ci venga nascosta».