Aiuto alla Chiesa che soffre. 300 milioni di cristiani in terre di persecuzione
Una manifestazione a Quetta, in Pakistan, dopo l'assassinio di alcuni cristiani lo scorso aprile (Ansa)
Nel mondo un cristiano ogni 7 vive in un Paese di persecuzione. È quanto emerge dalla quattordicesima edizione del Rapporto sulla libertà religiosa di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs), presentato questa mattina all'Ambasciata italiana presso la Santa Sede. Il numero complessivo dei cristiani perseguitati è di 300 milioni.
Nel periodo preso in esame dal rapporto, dal giugno 2016 al giugno 2018, si riscontra un aumento delle violazioni della libertà religiosa in molti Stati. In totale sono stato identificato 38 Paesi in cui si registrano "gravi o estreme violazioni".
Ventuno Paesi sono classificati come di persecuzione: Afghanistan, Arabia Saudita, Bangladesh, Birmania, Cina, Corea del Nord, Eritrea, India, Indonesia, Iraq, Libia, Niger, Nigeria, Pakistan, Palestina, Siria, Somalia, Sudan, Turkmenistan, Uzbekistan e Yemen. Diciassette invece sono luoghi di discriminazione: Algeria, Azerbaigian, Bhutan, Brunei, Egitto, Federazione Russa, Iran, Kazakhistan, Kirghizistan, Laos, Maldive, Mauritania, Qatar, Tagikistan, Turchia, Ucraina e Vietnam.
Il 61% della popolazione mondiale vive in Paesi in cui non vi è rispetto per la libertà religiosa, nel 9% delle nazioni nel mondo vi è discriminazione, e nell'11% degli Stati vi è persecuzione.
Il Rapporto è stato presentato nella sede dell'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, a Roma, presenti l'ambasciatore Pietro Sebastiani, il presidente internazionale di Acs, cardinale Mauro Piacenza, il presidente italiano Alfredo Mantovano, il direttore Alessandro Monteduro e due testimoni delle persecuzioni: il vescovo copto-cattolico di Minya, in Egitto e l'avvocatessa pakistana, Tabassum Yousaf, che hanno raccontato le loro esperienze.
delle violenze commesse dal gruppo islamista al-Shabaab ha fatto sì che Tanzania e Kenya - classificati come “Paesi di persecuzione" nel 2016 – nel 2018 appartengano invece alla categoria dei “non classificati”. Anche in Siria e Iraq la situazione è leggermente migliore, grazie al forte arretramento dell'Isis, Nella Piana di Ninive, in particolare, con le risorse messe in campo da Acs sono rientrati 41.057 cristiani e 5mila delle 14mila case distrutte sono state già ricostruite.