Sostenuti da Barack
Obama, i parlamentari Democratici in Congresso Usa hanno
organizzato uno spettacolare sit-in nell'emiciclo per
protestare contro il rifiuto repubblicano di mettere al voto
una restrizione sulle armi da fuoco.
Il clamoroso gesto, decisamente insolito all'interno di
un'istituzione generalmente rispettosa del protocollo, arriva
sull'onda del dolore e dello sconcerto per il massacro ad
Orlando, in Florida. I leader Repubblicani hanno tentato nella
notte di porre fine alla protesta. Il presidente della Camera,
il repubblicano Paul Ryan, ha provato a cominciare la sessione
in mezzo ai canti dei Democratici che protestavano; e non ha
voluto mettere in votazione due progetti di legge: uno per
ampliare la richiesta di antecedenti penali per l'acquisto di
armi da fuoco, l'altro che cerca di proibire la vendita di armi
alle persone il cui nome sia nella lista Fbi di sospettati di
terrorismo. Entrambe le proposte sono state bocciate lunedì
dal Senato. Ryan ha cercato di far votare qualcosa non inerente
le armi nel tentativo di far tornare alla normalità la seduta,
ma i democratici gridavano "no bill, no break', chiedono cioè
ai repubblicani di saltare la pausa lavorativa per la Festa
dell'Indipendenza, il 4 luglio (i parlamentari dovrebbero
lasciare Washington nella serata). Ryan a quel punto ha
dichiarato la pausa e abbandonato l'emiciclo, ma decine di
deputati Democratici sono rimasti. Tra di essi anche Elizabeth
Warren, tra i possibili candidati alla vicepresidenza di
Hillary Clinton.
"Dobbiamo occupare l'emiciclo della Camera fino a quando
cui non si faccia qualcosa", ha detto il democratico John
Lewis, icona dei diritti civili della comunità afroamericana,
che marciò con il reverendo Martin Luther King negli anni 60,
di fronte alle decine di colleghi seduti sul pavimento. A capo
della simbolica occupazione, Lewis si è poi affacciato
all'esterno del Congresso per salutare i simpatizzanti che si
erano riuniti all'esterno.
Parlando alla Cnn, Ryan ha detto che non si piegherà alle
richieste dei Democratici e ha liquidato la protesta come "un
atto pubblicitario", impegnandosi a garantire i diritti
costituzionali dei proprietari di armi.
La candidata ufficiosa dei Democratici alla Casa Bianca,
Hillary Clinton, ha dato il suo appoggio su Twitter ai
parlamentari.
La strage di 49 persone a Orlando da parte di uno
statunitense musulmano che aveva proclamato fedeltà all'Isis,
nella notte tra l'11 e il 12 giugno, ha rinnovato le proteste
perchè si controlli l'accesso alle armi di tipo militare. La
potente NRA, l'associazione dei produttori di armi, si e
opposta a modifiche alla legge e la maggioranza dei
Repubblicani si è allineata con l'organizzazione il cui
appoggio è cruciale in questa delicata fase elettorale.