New York Times. «Trump lascia militari in Siria a difesa dei pozzi petroliferi»
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sta valutando un piano, presentato dai vertici militari del Pentagono, teso a lasciare un piccolo contingente, di circa 200 militari, nel nord est della Siria. È quanto riporta il New York Times, rivelando che questo contingente avrebbe una duplice missione: impedire il ritorno del Daesh nella regione a seguito dell'invasione turca ed impedire alle forze del governo siriano, con il sostegno dell'alleato russo, di prendere il controllo dei pozzi petroliferi nella regione.
Fonti dell'amministrazione spiegano che Trump appare favorevole al piano, che da circa una settimana è in via di considerazione, e crede che questa mossa sarebbe sufficiente a tutelare le vittorie conseguite dagli Usa contro il Daesh. Ed a permettere alle forze curde di mantenere il controllo dei pozzi petroliferi.
Parlando con i giornalisti durante la visita in Afghanistan, il segretario alla Difesa Mark Esper ha confermato che, mentre il ritiro dei militari americani dal Nord-Est della Siria è in corso, alcune truppe sono ancora presenti sul terreno con le forze alleate e si discute se tenerne alcune lì.
Il tweet: «Abbiamo messo il petrolio in sicurezza»
Le rivelazioni arrivano dopo che negli ultimi giorni Trump ha fatto riferimento più volte nei suoi tweet - con cui continua a difendere la decisione di ritirarsi dalla Siria ed ora ad esaltare il cessate il fuoco ottenuto dalla Turchia - al fatto che con la sua azione gli Stati Uniti hanno «messo in sicurezza il petrolio». «I soldati Usa non sono più nelle zone di combattimento o del cessate il fuoco, abbiamo messo in sicurezza il petrolio, stiamo portando i soldati a casa», ha twittato ieri.
Erdogan: Nato e Ue schierati con i terroristi
I Paesi occidentali si sono «schierati dalla parte dei terroristi» contro la Turchia criticando l'operazione militare contro le milizie curde nel Nord-est della Siria. L'accusa arriva dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che torna a denunciare l'isolamento di Ankara.«Riuscite a crederci? Tutto l'Occidente si è schierato con i terroristi e ci ha attaccato», ha detto Erdogan, accusando esplicitamente «i Paesi della Nato e i Paesi dell'Unione Europea».