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DAMASCO. Siria, referendum sotto le bombe Assad sfida mondo: «Noi i più forti»

lunedì 27 febbraio 2012
Ancora fuoco del regime contro Homs: oggi a partire dall'alba sono stati sparati colpi di artiglieria e razzi contro quartieri sunniti della città e si registrano agià almeno due morti. Lo ha riferito alla Reuters un attivista sul posto. "Intensi bombardamenti sono cominciati all'alba contro i quartieri di Khalidiya, Ashira, Bayada, Baba Amro e nella città vecchia. Stando alle prime informazioni, almeno due persone sono rimaste uccise nella zona sel suk".
"Sul terreno siamo noi i più forti", ha affermato Assad dopo aver deposto la scheda nell'urna. Sostenitori del referendum hanno dato vita a caroselli di auto lungo il Viale Mezzeh e altre importanti arterie della capitale e la televisione ha trasmesso immagini in diretta di elettori che votavano in altre città. Anche le autorità tuttavia riconoscono che si attende una partecipazione al voto molto bassa nelle aree più colpite dalle violenze.Ieri nel giorno in cui in Siria si vota per il referendum sulla nuova Costituzionale proposta da Bashar al-Assad, ci sono stati almeno 21 morti nei bombardamenti e nei combattimenti della mattinata. La maggior parte delle vittime si è registrata a Homs, bombardata senza sosta dall'artiglieria del regime. Tra gli undici cadaveri viè quello dell'imam di una moschea.
 
Altre otto persone sono state uccise a Halfaya, nell'area di Hama, da un bombardamento. Un civile è morto a Maaret Numan, nella provincia di Idlib, e un altro a Elma, nella provincia di Deraa. A questo bilancio, fornito dal Coordinamento dei comitati locali, gli attivisti aggiungono quattro militari lealisti uccisi in una battaglia ingaggiata contro l'Esercito di liberazione siriano ad Hamedeya, ad Hama.