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CONSIGLIO DI SICUREZZA. Siria, Russia e Cina bloccano la condanna dell'Onu

sabato 4 febbraio 2012
Russia e Cina hanno posto il veto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla bozza di risoluzione che prevedeva la condanna dei massacri in Siria e chiedeva al presidente Bashar al-Assad di cedere il potere. La reazione del segretario di Stato americano, Hillary Clinton: "Non è stato possibile lavorare costruttivamente con la Russia". E a proposito della Siria: "Ogni giorno cresce il rischio della violenza fra le sette". Il segretario di Stato ha poi aggiunto che l'intervento militare in Siria è assolutamente escluso. Nella riunione all'Onu l'ambasciatrice americana, Susan Rice, aveva bocciato come "inaccettabili" gli emendamenti proposti da Mosca. Modifiche che escludevano, l'imposizione di termini e condizioni al dialogo, che, per il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, "deve iniziare senza che ne vangano pregiudicati i risultati". Parole che non erano piaciute al segretario di Stato Hillary Clinton, che da Monaco di Baviera dove si trova per la Conferenza sulla Sicurezza ha fatto sapere di aver avuto un "colloquio vigoroso" con Lavrov, al quale ha ribadito che gli Usa intendono "votare oggi la risoluzione". Il capo della diplomazia russa in precedenza aveva avvertito che se il Consiglio di Sicurezza avesse votato oggi sarebbe stato "uno scandalo".L'ambasciatore di Pechino alle Nazioni Unite, Li Baodong, citato dal'agenzia ufficiale Xinhua, ha commentato che "mettere ai voti (una risoluzione) quando le parti sono ancora divise sul problema (la crisi siriana) non aiuta a conservare l'unità e l'autorità del Consiglio di sicurezza o a risolvere il problema".