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TENSIONI IN MEDIO ORIENTE. Siria, ancora morti nelle proteste Altre sanzioni Ue contro Damasco

venerdì 24 giugno 2011
Alcune migliaia di persone sono tornate in strada oggi in quasi tutte le località della Siria, nel giorno in cui è entrato in vigore il terzo pacchetto di sanzioni economiche decise dall'Unione Europea contro membri e società del governo di Damasco e contro tre alti ufficiali iraniani. Secondo i Comitati di coordinamento locale in Siria (Lccs), piattaforma di organizzatori della mobilitazione in corso da  più di tre mesi, undici manifestanti (otto a Kiswa, sobborgo meridionale di Damasco, e tre a Homs) ssrebbero stati uccisi dal fuoco delle forze di sicurezza.  Altre fonti di stampa, che citano testimoni oculari, parlano di quindici uccisi in tutto. D'altro canto l'agenzia ufficiale Sana conferma solo l'uccisione di tre civili a Kiswa, attribuendo il tutto a "bande armate che hanno sparato anche contro gli agenti, ferendone numerosi". Raggiungono intanto quota 12.000 i profughi siriani rifugiati nella provincia turca dell'Hatay - dove oggi è stata montata la sesta tendopoli - fuggiti dai primi di giugno a seguito della vasta operazione militare delle truppe di Damasco. Fonti di Ankara fanno sapere che 1.500 nuovi profughi sono affluiti oltre confine nelle ultime 24 ore, in coincidenza con l'avanzata dei carri armati di Damasco fin quasi a ridosso della frontiera tra i due Paesi.In fuga dalla Siria ma verso il Libano sono anche una decina di abitanti della regione di Homs. I civili provenienti dal villaggio siriano di Qusayr, a metà strada tra Homs e la porosa frontiera, sono stati oggi presi in custodia dalla Croce Rossa libanese che li ha trasportati all'ospedale più vicino nel nord del Libano. Nel 15/mo venerdì consecutivo di proteste, ribattezzato dagli attivisti "della perdita della legittimità" del rais al-Assad, i cortei più massicci si sono registrati a Hama, Homs, nella regione a maggioranza curda del nord-est e in quella orientale dell'Eufrate. Cortei minori ma significativi per il luogo del loro svolgimento si sono svolti anche ad Aleppo, la città più popolata della Siria e in alcuni quartieri del centro moderno di Damasco: Midan, via Baghdad, Barze, Qabun, dove - secondo i Lccs - le forze di sicurezza hanno disperso i manifestanti con gas lacrimogeni e pallottole vere, ferendone a decine.      In mattinata era giunta da Bruxelles la notizia dell'entrata in vigore del terzo pacchetto di sanzioni economiche decise dai 27 dell'Ue contro altri quattro membri del regime siriano, tre società vicine al clan presidenziale e tre ufficiali iraniani. Si tratta dei generali Mohammad Ali Jafari e Qasem Soleimani, ai vertici dei Guardiani della rivoluzione, e del parigrado Hossein Taeb, vice comandante dei servizi segreti dello stesso corpo paramilitare di Teheran.