Denuncia di Amnesty International: 17.000 prigionieri morti sotto Assad. Siria, viaggio virtuale nel carcere delle torture
Viaggio virtuale dentro Saydnaya, la prigione delle torture I metodi brutali del regime di Assad sono stati una concausa della rivolta democratica contro il governo. Rivolta però poi fagocitata e quindi sconfitta dall'arrivo massiccio di forze fondamentaliste. Jihadisti legati ad al Qaeda, al Daesh, ma anche ad altri gruppi finanziati dalla vicina Turchia. I quanto ai metodi brutali e alla negazione dei diritti umani, allo stato attuale mancano informazioni relative alle carceri sotto il controllo dei jihadisti, che spesso "usano" non fare prigionieri, uccidendo gli avversari dopo averli torturati, come racconta, tra gli altri, il giornalista Domenico Quirico nel suo libro "Il grande califfato". E nulla si sa più del padre gesuita Paolo Dall'Oglio sequestrato in Siria il 29 luglio 2013 e poi detenuto, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, a Raqqa, la capitale dell'autoproclamato Califfato del Daesh.