Gambia. Jammeh si è arreso: «Lascio la presidenza»
Yahya Jammeh era al potere in Gambia da ben 23 anni (Epa)
La crisi è ormai rientrata. E l’Africa, forse per la prima volta nella sua storia recente, ha dimostrato che una soluzione si può ottenere anche senza spargimenti di sangue. In un discorso televisivo Yahya Jammeh, l'uomo forte del Gambia sconfitto nelle elezioni dello scorso dicembre, ha annunciato che lascerà la presidenza.
«Non è necessario che venga sparsa neanche una goccia di sangue» ha detto ancora il presidente che ha governato con il pugno di ferro il Paese africano per 23 anni ed ora si è impegnato a cedere il potere ad Adama Barrow, vincitore delle elezioni presidenziali. Nel suo discorso Jammeh comunque non ha mai nominato Barrow e neanchefornito dettagli sul come intende procedere nella transizione del potere. Secondo gli osservatori, potrebbe chiedere asilo alla Mauritania o alla Guinea, anche se ancora non è chiaro se potrà contare su un'amnistia politica. Nel suo discorso ha ringraziato chi in questo ventennio lo ha aiutato a costruire quello che lui ha definito «il Gambia moderno». L'annuncio di Jammeh è arrivato dopo l'incontro a porte chiuse che ha avuto ieri con leader dei Paesi dell'Africa occidentali arrivati a Banjul per convincerlo a farsi da parte ed evitare un precipitare della situazione. Le truppe dei Paesi dell'Ecowas, la Comunità economica degli stati dell'Africa occidentale, infatti ieri avevano attraversato il confine tra Senegal e Gambia, lungo il quale erano schierate da giorni.
Le pressioni dei vicini
Mentre la delegazione dei leader, tra i quali i presidenti di Guinea e Mauritania, comunicavano a Jammeh un nuovo ultimatum, scaduto appunto ieri sera, per annunciare la sua uscita di scena. E il capo dell’esercio giurava fedeltà a Barrow, di fatto lasciando Jammeh “scoperto”. Il capo delle Forze armate del Gambia, Ousman Badgie, prima del discorso televisivo del presidente, aveva infatti detto che "non vi sarà nessuna guerra o scontro", parlando di "un'incomprensione politica" che dovrà essere risolta "a livello politico e non militare". Intanto, l'Onu ha reso noto che circa 45mila persone sono fuggite dal Gambia rifugiandosi in Senegal nel timore dell'inizio di un conflitto armato.