Usa. Choc Yiannopoulos: dal guru dell'ultradestra «sì alla pedofilia»
Milo Yiannopoulos
È bufera su Milo Yiannopoulos, il provocatore dell'estrema destra americana che lavora a Breitbart News, il sito a lungo guidato da Steve Bannon, attuale capo stratega di Donald Trump. L'editore Simon & Schuster ha cancellato la pubblicazione della sua autobiografia dopo che è comparso un video in cui l'ideologo della cosiddetta destra “alt-right” difende la pedofilia. "Dopo attento esame, Simon & Schuster e la sua divisione Threshold Editions hanno cancellato la pubblicazione di "Dangerous" di Milo Yiannopoulos" si legge in una note dell'editore, che avrebbe già versato 250mila dollari per il libro. Yiannopoulos ha commentato su Facebook "ne ho passate di peggio, questo non mi sconfiggerà".
La decisione dell'editore segue la polemica scoppiata dopo la pubblicazione in rete di un video, ricavato tra l'altro da un'intervista in diretta Internet del gennaio 2016, in cui Yiannopoulos si dice favorevole ai rapporti sessuali tra "ragazzi giovani" e uomini adulti. Yiannopoulos aggiunge che l'età del consenso "non è una cosa in bianco e nero" e che le relazioni "tra ragazzi giovani e uomini adulti possono essere esperienze estremamente positive". Yiannopoulos spiega poi la sua concezione di pedofilia: "La pedofilia non è un'attrazione per un tredicenne, sessualmente maturo. La pedofilia è un'attrazione per bambini che non hanno raggiunto la pubertà".
L'Unione conservatrice americana Acu, in seguito alla pubblicazione del video, ha revocato l'invito a Yiannopoulos a intervenire sul podio della sua conferenza annuale. Il presidente dell'Acu Matt Schlapp ha detto che la risposta di Yiannopoulos è "insufficiente". Secondo il sito The Washingtonian, gli stessi dipendenti di Breitbart News, dove Yiannopoulos è caporedattore, hanno minacciato di dimettersi se non verrà licenziato.
In un video comparso per qualche ora sulla sua pagina Facebook, Yiannopoulos ha replicato alle accuse sostenendo che “nulla può essere più lontano della verità". "Trovo questi crimini (la pedofilia, ndr) assolutamente disgustosi, trovo queste persone assolutamente disgustose", ha aggiunto, senza però smentire il contenuto delle registrazioni, che secondo lui sarebbero state manipolate per estrapolare le sue parole dal contesto.
Yiannopoulos - bandito a vita da Twitter per aver in passato incitato a insultare l'attrice afroamericana di Ghostbuster Leslie Jones - è ritornato più tardi sulla questione, ricordando che è stato egli stesso vittima di abusi sessuali: "Considerate le mie esperienze come vittima, ero portato a credere che potessi dire qualunque cosa sull'argomento, non importa quanto scandaloso". Ma non è bastato.
Nato ad Atene nel 1983 e cresciuto nel Kent, in Inghilterra, Yiannopoulos è da tempo considerato un provocatore sessista e razzista. Gay e ultraconservatore, è una star di Instagram diventato un sostenitore acceso di Trump, che durante la campagna elettorale chiamava "papà". È considerato uno dei volti più rappresentativi di alt-right (alternative right), la destra anti-semita, islamofoba e populista che si presenta come una corrosiva alternativa al tradizionale conservatorismo americano.