La bambina salvata dai medici della Striscia di Gaza dopo la morte della madre 23enne, rimasta uccisa il 25 luglio scorso in un raid israeliano all’ottavo mese di gravidanza, si è spenta ieri mattina. La storia di Shaymaa aveva fatto sperare molti, perché i medici erano riusciti a farla venire al mondo dopo che la madre era deceduta da un’ora. «La bambina è in condizioni gravi e necessita di rimanere sempre nella culla termica attaccata a un respiratore visto che è rimasta senza ossigeno dal momento del decesso della madre fino alla nascita», aveva detto solo due giorni fa il medico Fadi al-Kharti, che l’aveva seguita fin dalla nascita.