MEDIO ORIENTE. Scambio Shalit-prigionieri: Israele chiude tutti i valichi
Saranno off limits da stasera e per tutta la giornata di domani - come "zona militare" - i valichi a sud d'Israele verso la Striscia di Gaza e il Sinai egiziano, nell'imminenza dello scambio fra il caporale Ghilad Shalit e diverse centinaia di detenuti palestinesi. Lo riferiscono oggi fonti del ministero della Difesa, precisando che il provvedimento riguarderà anche il valico di Kerem Shalom, attraverso il quale Shalit dovrebbe essere riportato in Israele domani mattina dopo la sua prevista liberazione da parte di Hamas e il trasferimento in Egitto.Per l'occasione, le autorità militari israeliane hanno invece concesso libero accesso da e verso la Striscia di Gaza a veicoli della Croce Rossa Internazionale, che a quanto pare gestiranno materialmente il passaggio di mano dei prigionieri. Da stasera, infine, la polizia stenderà un cordoneprotettivo - per tenere a distanza i media ed eventuali contestatori - anche attorno alla casa di famiglia degli Shalit, a Mitzpe Hila, in alta Galilea, dove il militare è atteso nel pomeriggio di domani a conclusione di oltre cinque anni di odissea.
Una quarantina di prigionieri palestinesi, che verranno scarcerati martedì nell'ambito dell'accordo per la liberazione del caporale israeliano Gilad Shalit, saranno esiliati in Turchia, Siria e Qatar. Le destinazioni sono state rese note da Hamas in vista della liberazione dei primi 477 detenuti palestinesi sui 1.027 concordati la settimana scorsa dal movimento islamico con il governo israeliano. I restanti 550 verranno rilasciati tra due mesi.Nella prima tranche sono comprese anche 27 donne, la maggior parte delle quali torneranno in Cisgiordania o a Gerusalemme Est, e 6 arabo-israeliani. Degli altri detenuti palestinesi, 110 ritorneranno in Cisgiordania e Gerusalemme Est, 230 residenti in Cisgiordania saranno deportati a Gaza o all'estero, mentre 131 torneranno a casa nella Striscia di Gaza. Coloro che rientreranno in Cisgiordania, saranno soggetti a misure restrittive per un periodo che varia da tre a 10 anni.Per quelli deportati all'estero, invece, ci sarà la possibilità di tornare a casa: per 18 di loro si tratterà di aspettare solo un anno, mentre altri dovranno attendere da 10 fino a 20/25 anni e per 55 ex detenuti l'esilio sarà definitivo.