Congo. Sgozzati 22 civili, accuse ai miliziani ugandesi
Militari dell'esercito regolare congolese in un'azione di pattugliamento contro gli sconfinamenti dall'Uganda dei gruppi armati (Ansa)
Un gruppo di civili è stato sgozzato in un’imboscata a Beni, cittadina del Nord Kivu, provincia orientale della Repubblica democratica del Congo. I morti sono almeno 22, inclusa una donna. «I ribelli musulmani ugandesi delle Forze democratiche alleate (Adf) hanno lanciato il loro primo attacco di quest’anno contro la popolazione locale – hanno sottolineato ieri fonti locali –. Il massacro è avvenuto il 7 ottobre lungo la strada tra Kamango e Mbau». Secondo le prime ricostruzioni, le vittime sono state colpite mentre viaggiavano su una decina di moto-taxi che sono stati assaltati dai miliziani ugandesi che operano al confine. «Domenica abbiamo iniziato a preoccuparci della scomparsa di oltre una ventina di persone – ha detto alla stampa una fonte del posto che preferisce mantenere l’anonimato –. Alla fine solo tre uomini e sette donne sono riusciti a scampare alla tragedia» e a riferire questo è successo. Violenze simili contro civili e religiosi, caratterizzate anche da sequestri di persona, sono avvenute frequentemente nella stessa zona tra il 2014 e la fine del 2016. Nello stesso attacco sono stati uccisi anche due peacekeeping dell'Onu. Lo ha riferito Florence Marchal, portavoce della missione delle Nazioni Unite.