Sono almeno 16 i libici su cui sta indagando in via preliminare la Corte dell’Aja. Alcuni saranno ufficialmente indagati da oggi. Per gli altri si valuterà caso per caso. Ecco la lista ottenuta da «Avvenire».
Muammar Gheddafi. Guida della Rivoluzione, «ha ordinato la repressione delle manifestazioni; violazioni dei diritti umani»
Abdulqader Al Baghadi. Capo dei Comitati Rivoluzionari, implicato nelle violenze
Abdulqader Dibri. Capo della sicurezza del regime. Ha orchestrato le violenze contro i dissidenti.
Abu Zayad Dorda. Capo dei servizi segreti
Abu Bakr Yunis Jabir. Ministro della Difesa
Matuq Mohammed Matuq. Segretario agli Affari pubblici
Abdullah Al-Senussi. Capo dell’intelligence militare, cognato di Gheddafi, già condannato in contumacia a Parigi per l’esplosione del volo Uta 772 dal Ciad diretto in Francia il 19 settembre 1989: 170 i morti.
Sayyid Qadhaf al-Dam. Cugino del leader libico Moammar Gheddafi è sospettato di essere coinvolto in una campagna di omicidi politici per l’eliminazione di membri dell’opposizione.
Aisha Gheddafi. Hannibal Gheddafi. Khamis Gheddafi. Mohammed Gheddafi. Mutassim Gheddafi. Saif al-Arab Gheddafi. Figli del Colonnello, privi di incarichi, ma considerati «in associazione con il regime».
Saadi Gheddafi. Figlio del Colonnello, capo delle forze speciali
Saif al-Islam Gheddafi. Figlio del leader, direttore della “Fondazione Gheddafi”, sarebbe accusato di avere «incoraggiato pubblicamente le violenze».