India. Scuole e cantieri chiusi, uffici a «metà»: a New Delhi lo smog a livello record
Smog a livelli record a New Delhi, il 15 novembre 2024
«Siamo dentro una camera a gas» «Mi sono svegliato con prurito e un forte fastidio alla gola. Ho installato due purificatori in casa ma non si riesce a rendere l’aria respirabile all’interno della casa. E i bambini respirano in una camera a gas», si è sfogato su X un residente di New Delhi. L’incubo per la megalopoli indiana, nella quale vivono concentrati 33 milioni di abitanti, si è materializzato, ancora una volta, all’alba, quando la città si è svegliata avvolta in una coltre spessa e lattiginosa. Il livello di smog ha sfondato tutte le soglie di allarme: è risultato 60 volte superiore ai limiti “consentiti” dall'Organizzazione mondiale della sanità. I numeri catturano la portata dell’inquinamento e la sua pericolosità.
Secondo il gruppo svizzero IQAir, la capitale indiana è la città più inquinata al mondo con una qualità dell’aria «pericolosa» di 1.081. La concentrazione di PM2,5 – il particolato con un diametro di 2,5 micron o inferiore che può essere trasportato nei polmoni, causando malattie mortali e problemi cardiaci – è risultato pari a 130,9 volte i livelli raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità. «Siamo davanti a un’emergenza medica», ha dovuto ammettere il primo ministro di Delhi Atishi. Che ha ordinato una serie di misure per contenere l’allarme. Si va dalle scuole chiuse ai lavori edili disseminati nella megalopoli bloccati, fino all’ingresso vietato in città ai camion «non essenziali».
E ancora: agli uffici è stato imposto di lasciare a casa la metà dei dipendenti. Undici voli sono stati dirottati verso altri scali a causa della visibilità ridotta, calcolata attorno ai 150 metri. Il governo della città ha esortato i bambini e gli anziani, così come coloro che hanno problemi polmonari o cardiaci, «a rimanere in casa il più possibile».
«Per qualsiasi governo responsabile in India, la priorità assoluta dovrebbe essere il controllo dell'inquinamento in città come Delhi», ha detto l’economista Kaushik Basu. «Oltre a compromettere la qualità della vita, l’assedio dell’inquinamento, se non controllato, minaccia di scrivere la parola fine alla crescita economica dell’India», ha insistito l’economista. Come riporta l’agenzia Ap, il peggioramento della qualità dell'aria nella capitale ha scatenato l'indignazione dei residenti sui social media. Molti cittadini hanno denunciato di soffrire di mal di testa e tosse secca, descrivendo la situazione della città come «apocalittica ». Nel mirino le misure anti- smog decise dalle autorità locali, misure tampone considerate alla stregua di palliativi che non sono in grado di sconfiggere l’inquinamento.
«Serve una pacifica protesta di massa per le strade. L’aria che respiriamo è mortalmente tossica», ha detto alla Bbc un altro residente. «Tutti hanno mal di gola – ha detto Sanjay Goel, un negoziante di 51 anni di Nuova Delhi –. Dovrebbero vietare di bruciare i residui dei raccolti. C’è fumo ovunque».
«L’aria inquinata – ha spiegato Arvind Kumar, chirurgo toracico e fondatore della Lung Care Foundation e di Doctors for Clean Air & Climate Action, India – è un killer invisibile, che si infiltra in ogni respiro che facciamo e silenziosamente scatena il caos sulla nostra salute. Dall’innescare attacchi d’asma nei bambini all’alimentare malattie cardiache, cancro ai polmoni e declino cognitivo, l’impatto delle emissioni trascende le generazioni, lasciando le comunità vulnerabili a sopportarne il peso. Abbiamo bisogno di uno sforzo politico concertato per porre fine a questa catastrofe, eliminare gradualmente i combustibili fossili e dare priorità all’energia pulita. Senza un’azione decisa, stiamo sacrificando sia la nostra salute che il nostro futuro».