A una settimana esatta dai massacri sale da 129 a 130
il numero di innocenti uccisi, mentre tra le macerie del covo
dei terroristi a Saint-Denis la polizia scientifica ha trovato i
resti un terzo cadavere, probabilmente un uomo, oltre a quelli
già identificati del principale regista Abdelhamid Abaaoud e
della cugina Hasna Ait Boulhacen. È stato lui - e non la
giovane jihadista di 26 anni - a farsi esplodere da kamikaze
durante il lungo assedio.
Sette giorni dopo inoltre le immagini della videosorveglianza
del metrò dimostrano che immediatamente dopo i massacri di
Parigi, alle 22.14, Abaaoud entrò tranquillamente alla stazione
Croix-de-Chavaux, sulla linea 9, nella zona di Montreuil. Appena
cinquecento metri dal luogo in cui la mattina successiva venne
ritrovata la Seat carica di kalashnikov usata per la carneficina
tra i tavolini di bar e ristoranti. Prende così corpo l'ipotesi
che il jihadista belga, considerato come il grande regista delle
operazioni, fosse presente a bordo dell'auto durante il massacro
e che una volta parcheggiato sia salito nel metrò senza pagare
il biglietto per andarsi a nascondere nell'"appartamento di
Saint-Denis", scrive Le Parisien, riferendosi al covo dove è
morto durante il blitz delle teste di cuoio. Venerdì 13, l'auto
nera della morte cominciò a lasciare la sua lunga scia di sangue
alle 21.25 tra i dehors del Carillon e il Petit Cambodge. Per ora è accertato che a bordo ci
fossero Brahim Abdeslam, il kamikaze che poi si farà esplodere
al Comptoir Voltaire, nonché il fratello Salah, che nella notte,
dal quartiere di Barbès, a due passi dalla Basilica del Sacro
Cuore (e dove martedì scorso è stata ritrovata una Renault Clio
con targa belga da lui stesso affittata), chiamò due amici a
Bruxelles per farsi venire a prendere. Questi sono attualmente
in stato di fermo ma di Salah non c'è nessuna certezza.
Si è saputo oggi, tra l'altro, che Abdeslam nell'agosto
scorso era a Bari, da dove si sarebbe imbarcato per la Grecia
per poi rientrare nel giro di pochi giorni. E il procuratore
aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo - titolare dell'inchiesta
italiana sugli attentati di Parigi che oggi è stata rubricata
con il reato di strage - ha fatto sapere in serata di avere
riscontri "del passaggio in Italia di qualche soggetto legato
alla strage di Parigi".
È stato invece identificato il terzo kamikaze dello Stade de
France passato il 3 ottobre scorso da Lero, isola greca del
Dodecanneso di fronte alla Turchia, proprio come l'altro dei tre
kamikaze che si sono fatti esplodere durante l'amichevole
Francia-Germania.
Ieri il Parlamento francese ha dato il proprio via
libera al prolungamento dello stato di emergenza per altri tre
mesi ed è stato annunciato che venerdì prossimo, 27 novembre, ci
sarà una grande cerimonia agli Invalides in memoria delle
vittime.