Era Abdelhamid Abaaoud il terzo terrorista crivellato di colpi nel raid di mercoledì a Saint Denis. La “mente” degli attentati del 13 novembre è stato identificata ieri: la polizia scientifica ha verificato la coincidenza delle impronte digitali. Una notizia anticipata e smentita per tutta la mattina, mentre in Belgio, a Bruxelles erano in corso nove perquisizioni della polizia. Blitz, in una indagine sempre più complessa e ramificata, che sono sembrati almeno in parte una prosecuzione di quello di mercoledì a Parigi: nove i fermi, di cui due hanno certamente legami con gli attentati di Parigi.Le perquisizioni hanno avuto luogo a Bruxelles, nel sobborgo di Molenbeek e in altri centri dove abitano parenti di Bilal Hadfi, kamikaze allo Stade de France, un delinquente trasferitosi e violentemente radicalizzatosi in pochi mesi in Belgio. Luoghi certo legati anche ad Abaaoud, nato e cresciuto a Bruxelles. La conferma dell’identità, dopo le indiscrezioni di intelligence, è stata probabilmente ritardata per non intralciare le operazioni in corso. Il raid di mercoledìa Saint Denis, ha confermato Jean Michel Fauvergue, responsabile dell’operazione, è scattato alle 4 e 16 minuti. Le teste di cuoio hanno tentato di far saltare in aria la porta blindata dell’appartamento, ma quest’ultima ha ceduto solo in parte. La resistenza ha subito complicato l’incursione delle forze speciali. I terroristi, dimostrando un addestramento e una capacità di reazione non comune, hanno piazzato uno scudo-sarcofago dietro la porta. Il che ha innescato un lungo e violento scontro a fuoco. Sei cecchini sono appostati. Uno dei terroristi è sotto tiro, ma si rifiuta di alzare le mani. Spara all’impazzata con il kalashnikov anche quando il poliziotto lo ha già colpito inesorabilmente. Dopo quasi due ore, Hasna Ait Boulahcen, si fa saltare in aria. Non si è getta contro le forze speciali, ma l’esplosione è violentissima e potrebbe colpire gli agenti. Fortunatamente ciò non si verifica. Le finestre sono sventrate, un muro si crepa nel mezzo e una parte della colonna vertebrale della donna vola in aria e finisce in strada, sul tetto di un’auto della polizia. Nel covo, dichiara il responsabile del raid, si nascondevano più persone del previsto, tutte chiaramente pronte a compiere nuove azioni kamikaze. Non è chiaro come sia morto Abaaoud che era giunto a Saint Denis martedì. La morte del super ricercato è una svolta nella lotta ad Daesh: il terrorista, ha dichiarato il ministro degli Interni, Bernard Cazeneuve, era implicato in 4 dei sei attachi terroristici sventati in Francia dalla scorsa primavera a oggi. Le operazioni seguivano lo stesso canovaccio: azioni preparate all’estero con con terroristi addestrati all’estero, per poi essere mandati in Francia per colpire.Abaaoud, di certo uno dei principali leader dell’Is in azione in Europa, nonostante tutti questi precedenti, è riuscito ad entrare impunito in Francia. Cazeneuve ha dichiarato che un servizio segreto non europeo aveva avvertito la Francia del passaggio dell’uomo in Grecia. Secondo indiscrezioni la segnalazione verrebbe da Washington. Resta da chiarire come il leader del Daesh sia poi riuscito ad arrivare a Parigi. Una segnalazione di un cittadino, giunta lunedì, poi, avrebbe messo gli inquirenti sulle tracce del “pericolo numero uno”, ritenuto fino ad allora in Siria.Si inizia intanto ad indaga sugli altri terroristi del covo di Saint Denis: una perquisizione è stata effettuata a Aulnay-sous-Bois nella casa della madre della kamikaze. Non ancora note le identità di tutti gli otto arrestati: come anche fra i membri del commando del 13 novembre, i depistaggi e l’uso di documenti falsi sono all’ordine del giorno. La lotta all’estremismo islamico – mentre viene prolungato lo stato d’emergenza in tutto il Paese – esce dalla regione parigina: un uomo di nazionalità francese, convertitosi all’islam di recente, è stato arrestato dopo un raid della polizia a Charleville, nelle Ardenne francesi. Durante l’incursione si è verificata una sparatoria e si è udita una forte esplosione. La caccia all’uomo, ora, si concentra su Salah Abdeslam, in fuga dalla notte del 13 novembre: secondo il quotidiano belga
Dernier Heure l’uomo si troverebbe nella regione di Chimay a bordo di un furgoncino bianco Citroen.