Africa. Sacerdote e 28 civili assassinati in Burkina Faso
Militare nelle strade di Ouagadougou
Ucciso un sacerdote cattolico in Burkina Faso. Don Jacques Yaro Zerbo, è stato assassinato lunedì scorsoo da uomini armati non identificati. Secondo un comunicatogiunto all’Agenzia Fides firmato da monsignor Prosper Bonaventure KY, vescovo di Dédougou, il sacerdote di 67 anni è stato ucciso nella località di Soro, nella regione di Boucle du Mouhoun, nel nord-ovest del Burkina Faso.
Don Jacques Yaro Zerbo era nato il 28 dicembre 1956 a Kolongo, nell’attuale Mali ed è stato ordinato sacerdote il 19 luglio 1986 a Dédougou. La regione di Boucle du Mouhoun (nord-ovest) è una delle regioni più colpite dal terrorismo jiadista e dai gruppi etinici armati in Burkina Faso.
In questa regione almeno 28 civili sono stati uccisi nella notte tra venerdì 30 dicembre e sabato 31 dicembre, per «rappresaglia» a seguito di un attacco «terroristico» nella cittadina di Nouna, capoluogo della provincia di Kossi.
Il “Collettivo contro l’impunità e la stigmatizzazione delle comunità” (Cisc), attribuisce la strage aii Volontari per la difesa della Patria (Vdp), milizie ausiliari delle forze armate governative. «Si tratta di civili armati – denuncia la Ong –, che si danno liberamente a saccheggi organizzati e ad abusi mirati contro le popolazioni civili» basandosi sulla «profilazione razziale».
È stato un «attentato terroristico jihadista»: gli uomini del Vdp hanno compiuto «rappresaglie» e «azioni omicide» in «quartieri abitati prevalentemente dalla comunità Fulani» aggiunge la Ong. Il riferimento è all’etnia nomade e in prevalenza islamica diffusa nell’Africa occidentale. L’elemento religioso è però – affermano responsabili della Chiesa locale – «irrilevante» rispetto alle motivazioni «criminali» degli attacchi.