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EMERGENZA. Russia, stop all'export di grano Incendi, traffico aereo in tilt

giovedì 5 agosto 2010
Annuncia il blocco dell'export del grano seminando preoccupazione nei mercati mondiali e tenta di arginare l'ondata di critiche, anche sul blog, per gli incendi che da oltre un mese stanno devastando la Russia europea, con il rischio di sconfinare nell'area occidentale di Briansk colpita dall'incidente di Cernobyl, sollevando una nuvola di radionuclidi. Il premier Vladimir Putin scende in trincea per non bruciare anche il suo consenso popolare, in vista del doppio turno di elezioni in programma dall'autunno 2012.    Dal 15 agosto scatterà il blocco temporaneo dell'esportazione di grano e derivati di uno dei maggiori produttori mondiali, costretto a rivedere le stime del raccolto da 90 a 70-75 milioni di tonnellate a causa dei danni legati alle fiamme. Putin, che non vuole far mancare il pane ai suoi concittadini, ha chiesto anche a Kazakhstan e Bielorussia di congelare l'export, nell'ambito della nuova Unione doganale. Una mossa che farà lievitare i prezzi del grano, già saliti del 40% circa in luglio. Girando come una trottola, il premier annuncia inoltre indennizzi, promette di monitorare personalmente la ricostruzione delle case bruciate negli incendi, incontra gli sfollati e incoraggia i pompieri nella lotta contro le fiamme. In piena emergenza, con un bilancio di 50 vittime e un fronte incendi inalterato, trova anche il tempo di rispondere per la prima volta ad un blogger imbufalito, che rievoca con nostalgia i bei tempi del comunismo.Il blogger, proprietario di una dacia nella regione di Tver, ha postato il suo commento, scritto anche con un linguaggio scurrile, sul sito di Radio Eco di Mosca e il suo direttore Alexiei Venediktov l'ha girato a Putin come esempio delle tante critiche che girano su internet. A sorpresa, il premier ha risposto. Il blogger ricorda che il villaggio dove vive «durante il periodo comunista aveva tre stagni anti incendio, una campana da suonare in caso di allarme e un camion dei pompieri per tre villaggi. Quando sono arrivati i signori democratici la prima cosa che hanno fatto è riempiere gli stagni e vendere il terreno per costruire case, poi hanno portato il camion dei pompieri da qualche altra parte e hanno rimpiazzato la campana con un telefono pubblico che non funziona, perchè hanno dimenticato di allacciare la linea».«Dove sono finiti i nostri soldi? Perchè abbiamo bisogno di un centro per l'innovazione a Skolkovo (la Silicon Valley russa, ndr) se non abbiamo neppure il più elementare camion dei vigili del fuoco?», si chiede il blogger. «Non voglio il telefono nel villaggio, ma gli stagni anti incendio, e restituitemi la campana», continua, dicendosi pronto ad investire i suoi contributi pensionistici per l'acquisto di un'autobotte dei pompieri per fare sogni tranquilli. «Tanto non vedrò lo stesso la mia pensione», conclude.Putin risponde con rassicurante ironia. «Gentile utente, a fine giorno lavorativo, respirando come tutti gli altri moscoviti i fumi degli incendi a Mosca, ho appreso con grande interesse e piacere la sua valutazione della situazione. Per correttezza bisogna dire che temperature così alte in Russia non sono mai state registrate negli ultimi 130 anni, e quindi neppure sotto i comunisti». «E questo - prosegue - almeno in parte giustifica il governo, che ovviamente porta la responsabilità della lotta contro le catastrofi naturali, ma che si è trovato per la prima volta ad affrontare un disastro di tale larga scala. Tuttavia in generale sono d'accordo con i vostri commenti». Poi la stilettata: «Indubbiamente lei è uno scrittore dotato, se lei potesse guadagnarsi da vivere scrivendo potrebbe vivere come lo scrittore preferito di Lenin, ossia come Gorki a Capri. Ma anche lì potrebbe non sentirsi al sicuro perchè sia l'Europa che gli Usa affrontano le stesse calamità naturali». Putin chiude con la speranza: «nonostante tutti i problemi e le difficoltà, spero riusciremo a trascinarci sino alla pensione. Tutti i mezzi finanziari necessari sono già stati destinati sui conti delle regioni interessate dagli incendi. Se avessi il suo indirizzo, potrebbe ricevere subito una campana dal governatore della regione. Suo Vladimir Putin».INCENDI, OLTRE 50 MORTI E TRAFFICO AEREO IN TILTÈ salito a 52 il bilancio delle vittime degli incendi in Russia, mentre continua a peggiorare la situazione meteorologica nei cieli di Mosca, da giorni coperta da una coltre di fumo che sta causando seri disagi al trasporto aereo. La situazione più critica si è registrata all'aeroporto Domodedovo, dove 16 voli sono stati cancellati e altri 43 spostati a causa della ridotta visibilità, inferiore ai 400 metri. Gravi disagi anche all'aeroporto Vnukovo, dove sette partenze e 14 arrivi sono stati posticipati, e a quello di Sheremetyevo, dove le condizioni di visibilità, ancora discrete in mattinata, sono in costante peggioramento.Secondo le ultime cifre ufficiali sono circa 600 i focolai ancora accesi nelle aree rurali a sud est di Mosca. Le autorità hanno consigliato a tutti i cittadini della capitale di lasciare la città per qualche giorno, dopo che i livelli di sostanze tossiche nell'aria hanno raggiunto soglie fino a cinque volte superiori a quelle normali e a causa della cappa nera sono attese nelle prossime ore temperature superiori ai 40 gradi. Secondo molti esperti, respirare l'aria di Mosca equivale a fumare diversi pacchetti di sigarette a causa dell'enorme concentrazione di CO2. Oltre mille vigili del fuoco sono al lavoro per spegnere le fiamme che minacciano la base miliatre di Alabinsk, non lontano da Mosca, mentre altre centinaia continuano a lottare contro le fiamme al centro di ricerche nucleari di Sarov, 400 chilometri a est della capitale, dove i militari hanno abbattuto numerosi alberi per impedire il propagarsi dell'incendio e la situazione sembra ora sotto controllo. I responsabili delle attività nucleari hanno dichiarato che gli esplosivi e il materiale radioattivo sono stati già allontanati dalla zona, ma tra gli abitanti è ancora forte il timore che le fiamme possano rilasciare nell'atmosfera le particelle radioattive assorbite dal terreno e dagli alberi della regione dopo l'esplosione della centrale di Chernobyl nel 1986.MEDUSE NELLA MOSCOVAMeduse nella Moscova: le ha trovate a Strogino, a nord ovest della capitale, il proprietario di un battello da turismo, Iuri Cernousov. Dopo averne vista una, è riuscito a prenderne sette, documentando la scoperta al tabloid Komsomolskaia Pravda.«Vivo qui dall'infanzia e non ne avevo mai viste», ha raccontato. Secondo un esperto di scienze naturali, Mikhail Pirovski, si tratta però di uno scherzo di qualche buontempone che ha portato le meduse dal Mar Nero. Resta il fatto che sono sopravvissute alle acque della Moscova, calde come quelle del Mar Nero a causa dell'ondata di afa, ma pur sempre dolci. Forse si adatteranno, come successo con altre specie, ad esempio il Rotan, il "pirana" del fiume Amur, nell'estremo oriente russo.