Russia. Chi sono i mercenari del Gruppo Wagner, legione "fantasma"
Miliziani del Gruppo Wagner in posa a Rostov sul Don, che rivendicano di avere occupato
Fondato in Russia nel 2014 da Evgenij Prigozhin, da tempo nel cerchio di Vladimir Putin, il gruppo Wagner è ufficialmente una società militare privata ma ha stretti rapporti con gli apparati di sicurezza russi, a partire dall'intelligence. Si stima che avesse fino a 50mila uomini a combattere in Ucraina, dopo l'invasione del 2022, anche se ha subito moltissime perdite.
La milizia è nata in seguito dello scioglimento per una serie di scandali degli Slavonic Corps, un'altra compagnia militare privata che operava in Siria offrendo servizi di sicurezza ai russi. Il nome Wagner proviene dal compositore tedesco e fu scelto dal suo primo leader, Dmitri Utkin, un ex ufficiale dell'intelligence militare del Gru, perché così veniva chiamato in codice per la sua passione per l'estetica e l'ideologia naziste. "La legione segreta di Putin" o "brigata delle tenebre", come è stata soprannominata negli anni, guarda al neonazismo e al neopaganesimo slavo che si è diffuso in Russia dagli anni '70 e ha rapporti con gruppi di estrema destra in Russia e in Europa.
Si stima che più dell'80% della milizia sia stato reclutato nelle carceri, il resto è costituito da mercenari. Gli elementi più esperti sono veterani congedati delle forze di sicurezza e dall'intelligence russa ma anche ex militari di Paesi slavi come la Serbia. Per l'addestramento (in un centro molto vicino alla base del Gru, i servizi segreti russi) e per gli armamenti sono paragonabili ai migliori omologhi occidentali, come i contractor Usa.
Il Cremlino ha usata la Wagner come un'armata privata per partecipare sotto copertura o per aumentare comunque la presenza militare nei conflitti, minimizzando le perdite ufficiali e salvaguardando così il sostegno popolare. In diversi teatri i miliziani sono stati accusati di crimini di guerra, come torture o stupri.
Il fondatore e capo della Wagner, Prigozhin - Reuters
La Wagner è stata impiegata per la prima volta durante la guerra del Donbass, tra il 2014 e 2015, a sostegno alle forze separatiste nel Donetsk e Lugansk. Poi la milizia ha combattuto in Libia, Siria, Mali. In Africa l'ascesa della Wagner non ha conosciuto sosta.
Nel 2018 la brigata approda in Libia, fornendo i suoi servigi a Khalifa Haftar e partecipando alla sua offensiva, fallita, verso Tripoli. Nel 2020, secondo un report dell'Onu, tra gli 800 e i 1200 miliziani della Wagner sono dispiegati in Cirenaica. Sono ben equipaggiati e nei loro ranghi ci sono anche combattenti siriani. Il raggio d'azione del gruppo di Prigozhin si allarga, l'obiettivo non cambia: destabilizzare.
La Wagner opera dal 2021 nella guerra civile nella Repubblica Centrafricana dove, secondo Human Rights Watch, si è resa colpevole di torture, abusi e omicidi nei confronti dei civili. E tra i suoi obiettivi c'è anche il controllo delle miniere d'oro. Simile la strategia in Mali: è sulla Wagner che la giunta militare si appoggia nella battaglia contro i jihadisti soprattutto dopo che Bamako ha rotto ogni alleanza con l'Occidente, portando l'esercito francese ad abbandonare il Paese.
Ultimo in ordine cronologico, l'intervento in Sudan. La Wagner era da tempo presente nel Paese sul Nilo, attratta dalle enormi risorse naturali dell'area. E' Mohamed Dagalo a sfruttare il supporto della brigata nella guerra civile scoppiata contro il presidente de facto Abdel Fattah al-Burham.
In tutte queste sue azioni la Wagner è sempre stata accusata di atrocità e crimini di ogni tipo. Washington a gennaio l'ha definita "un'organizzazione criminale transnazionale", inserendola nella back list. Nel novembre scorso anche il Parlamento Europeo si è mosso, facendola rientrare nelle organizzazioni terroristiche. Ma la sua influenza ha continuato a crescere. Arrivando, secondo alcuni analisti, a lambire anche la nuova crisi in Kosovo.
Nei mesi successivi all'invasione dell'Ucraina, del 24 febbraio 2022, la Wagner avrebbe tentato più volte di organizzare l'assassinio del presidente Zelensky.
Nel Donbass in Ucraina, secondo Prigozhin ma anche secondo il Consiglio Nazionale per la sicurezza Usa, la Wagner ha schierato 50.000 uomini. Di questi, spiegano gli Usa, diecimila sarebbero contractor e i restanti 40.000 ex detenuti. L'arruolamento nella Wagner, nei mesi scorsi, è stato facilitato e pubblicizzato dallo Stato centrale russo.
Mosca spenderebbe fino a 100 milioni di dollari (90 milioni di euro) al mese per mantenere la forza mercenaria. Anche se il governo non ha legami ufficiali con il gruppo Wagner, la Duma (la camera bassa del Parlamento) ha approvato una legge che punisce fino a 15 anni di carcere chiunque venga sorpreso a "screditare" i gruppi di volontari che combattono in Ucraina.
Il gruppo mercenario ha molti rivali tra i vertici militari russi, a partire dal ministro della Difesa, Serghei Shoigu, e da Valery Gerasimov, capo dello Stato Maggiore delle forze armate russe e architetto della guerra in Ucraina. Con l'invasione del 2022, la Wagner ha accentuato la sua autonomia da Mosca e viene vista dai russi come un'organizzazione patriottica che si contrappone agli oligarchi.