Russia. Fermati mille oppositori, condannato Navalny. L'Ue: violati i diritti
All'indomani dell'arresto in Russia di parecchie centinaia di oppositori, forse addirittura un migliaio, che manifestavano contro il governo, l'Unione Europea e gli Stati Uniti condannano l'accaduto. Fra gli arrestati c'è anche il leader dell'opposizione Alexei Navalny, che oggi è stato condannato a 15 giorni di carcere e al pagamento di un'ammenda di 20mila rubli (325 euro). I dimostranti denunciavano la corruzione dilagante, anche nelle istituzioni.
Mogherini (Ue): violati diritti fondamentali
Il giro di vite della polizia russa che "ha cercato di disperdere le manifestazioni e ha arrestato centinaia di cittadini, compreso il leader dell'opposizione Alexey Navalny, ha impedito l'esercizio delle libertà fondamentali di espressione, associazione e assemblea pacifica, che sono diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione russa" si legge nella dichiarazione della portavoce di Federica Mogherini, alto rappresentante per la politica estera europea, diffusa nella notte. "Chiediamo alle autorità russe di rispettare pienamente gli impegni internazionali presi, compresi quelli nel Consiglio d'Europa e nella Osce, per la difesa di questi diritti e il rilascio senza indugi dei dimostranti pacifici che sono stati imprigionati".
Gli Usa «condannano» gli arresti
"Gli Stati Uniti condannano con forza l'arresto di centinaia di manifestanti pacifici domenica in Russia", ha scritto in una nota il portavoce del dipartimento di Stato americano, Mark Toner. "Siamo preoccupati - ha aggiunto - dall'arresto di Alexei Navalny, così come per i raid della polizia fra gli organizzatori della manifestazione contro la corruzione". "Detenere manifestanti pacifici, osservatori dei diritti umani e giornalisti è un affronto ai valori democratici fondamentali", ha concluso Toner.
I fatti di domenica. «Oltre mille fermati»
Secondo quanto riporta il sito Moscow Times, che cita il gruppo per i diritti umani Ovd-Info, sono state 1.400 le persone fermate ieri durante le manifestazioni anticorruzione organizzate in un'ottantina di città da Alexei Navalny, il leader dell'opposizione arrestato ieri. Le manifestazioni più imponenti si sono avute a Mosca, con oltre 8mila dimostranti, e a San Pietroburgo, con 10mila manifestanti.
La maggior parte delle proteste non erano state autorizzate (almeno 72 su 99), come quelle nella capitale e a San Pietroburgo, seconda città del Paese. Anzi, il Cremlino aveva fatto sapere venerdì che la protesta nel centro di Mosca sarebbe stata vista come una "provocazione illegale".
Navalny condannato a 15 giorni di prigione
L'avvocato e blogger anti-Putin Alexei Navalny è stato incriminato per avere violato il codice amministrativo che regola le procedure per l'organizzazione di manifestazioni e cortei. L'attivista è stato condotto in carcere ed è comparso stamani in Tribunale.
È stato condannato a 15 giorni di carcere per avere disobbedito agli ordini della polizia e a pagare 20mila rubli (circa 325 euro) per il suo ruolo nell'organizzazione di quella che le autorità hanno definito una protesta illegale.
Lo stesso Navalny ha twittato un selfie dagli uffici della Corte in cui scrive in russo: "Verrà il giorno in cui noi giudicheremo loro, ma quel giorno lo faremo in maniera onesta".